L'inchiesta è chiusa. Dopo che nelle scorse settimane sono arrivati tutti gli accertamenti, a partire da quelli di natura balistica, il pubblico ministero Simona Gentile, titolare del fascicolo, ha tirato le somme dell'indagine per l'omicidio avvenuto in via Palermo il 15 ottobre del 2017 quando Domenico Bardi, 42 anni di Napoli, subito dopo aver commesso un furto in un appartamento, era stato ucciso nel giardino condominiale dal figlio del proprietario di casa, l'avvocato Francesco Palumbo, che era intervenuto dopo l'allarme scattato nell'abitazione dei genitori.
La Procura ha completato tutti gli accertamenti e ha ricostruito quello che è avvenuto nel giardino condominiale quando Domenico Mimmo Bardi, originario di Napoli del rione Traiano, insieme ad altri complici che poi sono stati arrestati dalla Squadra Mobile, era entrato nell'abitazione del professionista pontino. Durante la fuga da una scala a pioli appoggiata al muro, la vittima era stata colpita da alcuni colpi di pistola regolarmente detenuta da Palumbo che si era presentato. Il legale pontino aveva riferito agli inquirenti di aver ricevuto diversi messaggi sul suo telefonino che lo avvisavano di un'effrazione al balcone della camera da letto e poi un altor messaggio di intrusione. Una volta che era in via Palermo era stato affrontato e minacciato da alcuni componenti della banda di cui uno aveva una mano in tasca come se tenesse un'arma e che proprio in quel frangente aveva percepito un pericolo per la sua incolumità: per questa ragione aveva aperto il fuoco scaricando un caricatore e i colpi - secondo quanto sostenuto dagli inquirenti - erano stati esplosi da una distanza inferiore ai dieci metri. Così è emerso nel corso delle indagini: quel giorno i complici del 42enne erano riusciti a fuggire e a far perdere le tracce ma due mesi dopo erano stati individuati e arrestati.
Il caso
Latina, omicidio in via Palermo: la Procura chiude l'inchiesta
Latina - Nel giardino condominiale fu ucciso dopo un furto Domenico Bardi