La Regione Lazio si è costituita come parte civile nell'ambito del procedimento che vede amministratori, tecnici del comune e imprenditori accusati a vario titolo di associazione a delinquere dedita alla commissione dei reati di turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, truffa aggravata, per l'erogazione di pubbliche forniture ed abuso d'ufficio finalizzato alla realizzazione del "voto di scambio".
L'atto di costituzione è stato depositato dal legale dell'avvocatura regionale, Carlo D'Amata, nel corso dell'udienza preliminare che si è celebrata ieri davanti al Gup, Di Croce, del Tribunale di Cassino. Rispetto ai reati contestati, la Regione Lazio, secondo il legale di parte lesa, può essere ritenuta sia parte offesa, sia persona danneggiata da reato. Secondo la tesi accusatoria, gli imputati, l'ex sindaco Giuseppe Assenso, l'imprenditore Claudio Santomauro, il tecnico comunale Pasquale Romano, l'ex assessore Daniele Coraggio e l'imprenditore Antonio Langella, si sarebbero associati tra loro «al fine di porre in essere un numero indeterminato di illeciti contro la pubblica amministrazione e - in concorso con gli altri imputati del medesimo giudizio (altre otto persone) - un numero indefinito di reati di turbata libertà degli incanti, falso ideologico e truffa a danni della Regione Lazio, con lo scopo di mantenere attraverso l'affidamento di appalti pubblici in favore di ditte riconducibili al sodalizio criminale, il controllo politico ed economico dell'isola di Ventotene e condizionare gli esiti delle consultazioni elettorali». Gli altri otto imputati sono: Francesca Gargiulo, Raffaele Taliercio, Francesco Coraggio, Raffaele Di Gabriele, Luigi Cirillo, Patrizio Quinto, Giuseppe Cimino, Catia Bianchi.
Secondo l'accusa ,il fine dell'associazione era di manipolare le gare pubbliche indette dal Comune di Ventotene in favore di imprese "amiche", anche allo scopo di ottenere finanziamenti e contributi da parte della Regione Lazio per lavori mai effettuati, ma per i quali l'ente regionale, ignaro, concedeva i relativi finanziamenti. Il giudice deciderà nella prossima udienza se accogliere o meno la costituzione di parte lesa Sempre nell'udienza di ieri, stante l'omessa rituale notifica a Patrizio Quinto, eccepita dall'avvocato Vincenzo Macari, il gup ha rinviato il processo all'udienza del 17 dicembre, per il rinnovo della notifica allo stesso e per le discussioni.
Il collegio difensivo composto inoltre dagli avvocati, Luca Scipione, Marco Sepe e Pasquale Cardillo Cupo hanno pronta tutta una batteria di eccezioni che il giudice dovrà comunque necessariamente vagliare: a partire dalla formulazione della costituzione di parte civile, ed a seguire con la formulazione dei numerosi capi di imputazione, molti dei quali già vagliati dal giudice del Riesame.