Ha cercato di ridimensionare le accuse Salvatore Scava, classe 1979, residente a Latina, coinvolto nell'operazione che ha interessato sia la provincia di Frosinone che quella pontina per spaccio di sostanze stupefacenti. L'indagato, difeso dall'avvocato Luigi Tozzi, è comparso ieri nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al giudice del Tribunale di Latina Giorgia Castriota che lo ha ascoltato per rogatoria. Scava ha riferito che non conosce le persone coinvolte nell'inchiesta e ha sottolineato che non ha mai spacciato al massimo è stato un consumatore. Al termine dell'interrogatorio, da Latina gli atti sono stati trasmessi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Frosinone Ida Logoluso che aveva firmato il provvedimento cautelare. L'operazione «Broken Sword» era stata portata a termine ieri mattina dai carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone e il gip aveva disposto per l'uomo gli arresti domiciliari. Nei confronti degli indagati le accuse a vario titolo sono quelle di detenzione e spaccio droga all'estorsione, praticata prevalentemente nei confronti dei consumatori. E' emerso inoltre il legame con personaggi di spicco della criminalità locale, appartenenti alla famiglia Spada radicata da anni a Frosinone. L'inchiesta è scattata un anno fa e dai riscontri investigativi è emerso che gli indagati gestivano una intensa attività di spaccio