E' finita in carcere a Rebibbia, insieme al figlioletto di sei mesi che aveva usato come "scudo" per mettere a segno l'ennesimo borseggio.
Parliamo di una donna d'origine bosniaca di 38 anni, bloccata a Roma nelle scorse ore e spesso domiciliata all'interno del campo nomadi di Castel Romano, sulla Pontina, al confine fra Roma e Pomezia.
In particolare, i carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina l'hanno riconosciuta mentre saliva su un bus insieme all'ultimogenito e alla figlia sedicenne: seguendola, hanno visto che, facendosi scudo con il marsupio del bebè e sfruttando un diversivo creato dalla figlia, la donna aveva infilato la mano nella tasca di una turista sfilandole il portafoglio.
Di conseguenza l'hanno arrestata e, dopo le formalità di rito, tradotta in carcere seppure sia già nuovamente incinta.
La donna, infatti, è mamma di 15 figli e ha all'attivo oltre 50 furti compiuti e 43 condanne a suo carico.