E' piena di contraddizioni e di segnali poco incoraggianti la vicenda del fallimento Quadrifoglio che ha portato alla «svendita» delle quote dell'albergo Il guscio di Terracina. Un affare costruito e portato a termine sotto il naso del tribunale, dei giudici del fallimento e di quello dell'esecuzione immobiliare, con una precisione da manuale e una sicurezza, quella sì, forse eccessiva.
Le tappe dell'iter che viaggia sulle strade parallele dell'esecuzione immobiliare e della procedura fallimentare e poi anche quella del concordato preventivo, sembrano ciascuna a sé stante, ma alla fine del percorso appare nitidamente come i diversi protagonisti, più o meno consapevolmente, abbiano cooperato per il raggiungimento di un fine.