L'ultimo mese lo hanno trascorso col cuore in gola. Ogni giorno col timore di trovarsi davanti la stessa scena drammatica affrontata il primo agosto scorso. Quel giovedì il signor Quinto Pietro Basile, 82 anni, come ogni giorno si reca in campagna, non lontano dal borgo di Monte San Biagio. Stranamente non vede corrergli incontro i suoi cinque cani, dei bei randagi che lui e il resto della famiglia tengono nell'appezzamento di terreno solo per amore dei cani. Qualcosa non va e ben presto si capisce che cosa. L'anziano ritrova tre cani a terra, con la schiuma alla bocca: due sono morti, uno, una cagnolina, ha degli spasimi muscolari allo stomaco, è agonizzante, morirà di lì a poco. Sono stati avvelenati.

Da quel giorno il signor Basile e sua nipote, Federica Zizzi, che aiuta il nonno con i cani, non hanno pace. Quell'inspiegabile avvelenamento sarà solo il primo di una serie, tutti con dinamica più o meno identica. Qualcuno di notte si introduce nella proprietà privata e lascia del cibo farcito col lumachicida, notoriamente tossico e pericoloso per gli animali domestici. L'ultimo ritrovamento, solo qualche giorno fa. Federica decide di mettere tutto su facebook, comprese le foto: cornetti e pasta al pomodoro farciti di piccole capsule blu.

Arrivano i primi messaggi di solidarietà. Per fortuna in questo secondo caso i due cani che l'avevano già scampata il primo di agosto, si salvano. La corsa dal veterinario è stata provvidenziale. Ma la situazione sta diventando inquietante. «Sono gesti di pura cattiveria» ci racconta Federica. «Noi accudiamo questi cani, dei randagi, per non lasciarli gironzolare e morire di fame. Ce ne sono moltissimi in giro. Mio nonno se ne occupa, non riusciamo a capire chi può volere così male a queste bestie. Abbiamo presentato una denuncia ai vigili urbani, che poi la passeranno ai carabinieri». Un gesto subdolo, quello di avvelenare i cani ingannandoli con il cibo. «Ieri (due giorni fa per chi legge, ndr) siamo tornati in campagna e abbiamo di nuovo trovato delle esche» aggiunge Federica. «I cani sono soli la notte, non c'è nessuno di noi. Qualcuno approfitta e porta loro il veleno nascosto nel cibo». Adesso le forze dell'ordine hanno le fotografie e la denuncia. Non sarà facile risalire al responsabile. Ancor meno capire perché sono stati presi di mira i cani del signor Quinto Pietro. Il perché di tanto odio verso i cani. Per ora resta un mistero.