«La vita è strana». Inizia così il commento del consigliere comunale d'opposizione ed ex candidato sindaco di una coalizione civica, Waldemaro Marchiafava, rispetto alle nuove scritte realizzate sui muri della città riportanti il suo nome.

Stavolta, però, seppure la grafia sembri la stessa del passato, il contenuto è cambiato.

«Qualche mese fa, su quegli stessi muri - ricorda Marchiafava -, campeggiava un intimidatorio ‘Marchiafava fai il medico', ma ora, a pochi mesi dalle elezioni, leggiamo un beffardo ‘Marchiafava sindaco'. È tanto facile quanto sciocco prendere la parola a giochi fatti, senza contare che, statistiche alla mano, è molto più probabile che l'autore sia tra il 60% che è andato al mare piuttosto che tra il 40% che si è recato alle urne».

Una risposta a metà fra il serio e il faceto, quella di Marchiafava, che comunque non manca di evidenziare un passaggio importante: «Invece che agitarsi a tempo scaduto e imbrattare i muri della nostra città, sarebbe stato meglio andare a votare quando era il momento per prendersene cura - conclude il noto dermatologo e politico nettunese, facendo riferimento anche al suo slogan all'epoca della campagna elettorale -. Mi auguro che le scritte vengano cancellate quanto prima».

Per chi non se ne fosse accorto in questi giorni, le scritte sono apparse sul muro del deposito Enel all'incrocio fra via Santa Maria e via Cavour, su uno di quelli che contornano l'area residenziale di Colle Paradiso e su un palazzo di via Gramsci, a pochi passi dal Belvedere.