Furono esposti all'amianto in una fabbrica di Anzio: la Corte di Appello di Roma ha stabilito che l'Inps debba rivalutare la loro posizione contributiva.

E' sostanzialmente questo il contenuto di una sentenza pronunciata nelle scorse ore dal presidente della IV Sezione Lavoro, che ha scelto di riformare la decisione di primo grado presa dai colleghi di Velletri, condannando l'Istituto di previdenza.

A darne notizia è stato l'avvocato difensore dei quattro lavoratori, Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, che ha ricordato come gli operai siano stati esposti alla sostanza in concentrazione superiore alle 100 fibre per litro nella media delle otto ore lavorative e abbiano quindi hanno diritto al riconoscimento dei benefici contributivi.

«E' paradossale - spiega Bonanni - che per applicare una legge dello Stato che riconosce ai lavoratori esposti ad amianto il diritto alle maggiorazioni contributive utili per il prepensionamento e per l'adeguamento delle prestazioni, occorra sempre rivolgersi alle aule giudiziarie e ottenere la sentenza di un Tribunale. In questo caso addirittura siamo arrivati alla Corte di Appello perché il Giudice del Lavoro del Tribunale di Velletri aveva negato il rischio amianto. E' necessario un intervento urgente del nuovo ministro del lavoro».