Saranno processati il 24 ottobre davanti al giudice Mario La Rosa, tutti con il rito abbreviato, i ladri seriali, accusati di associazione per delinquere e ritenuti i componenti di una gang che ha messo a segno quasi cento furti in tutta Italia, da Latina a San Benedetto del Tronto.  La strada processuale del giudizio abbreviato, un rito previsto dal codice che consente la riduzione di un terzo della pena alla luce degli elementi che sono stati raccolti in fase di preliminari, è stata percorsa dopo il pm titolare delle indagini, Simona Gentile ha chiesto il giudizio immediato. L'impalcatura accusatoria ha retto pienamente al Tribunale del Riesame di Roma per tutti gli imputati che erano stati arrestati nel corso di una indagine condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Latina e che era scattata proprio dopo i fatti di via Palermo. Nell'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, il magistrato aveva sottolineato che si era in presenza di una banda di professionisti che per la prima volta aveva utilizzato un metodo nuovo per andare sul sicuro: dai numeri di targa di alcuni veicoli lasciati dai proprietari all'esterno di ristoranti ma anche teatri e altri luoghi di aggregazione, la banda riusciva a risalire all'indirizzo e poi ad entrare nell'abitazione e a lavorare in questo modo sul velluto. L'organizzazione dei furti in trasferta, da Latina ai Castelli Romani, all'Abruzzo alle Marche, era studiata nei minimi dettagli. La gang affittava dei veicoli e per comunicare utilizzava dei telefoni chiamati in gergo citofoni. Ma la novità più eclatante era rappresentata dall'aiuto di un esperto informatico che consultava le visure Aci tramite uno smartphone. E poi c'era anche chi doveva citofonare a casa per assicurarsi di non trovare nessuno e infine anche chi grazie al fisico atletico, materialmente entrava in ville e appartamenti. «Erano le persone con il physique du role -ha scritto il gip - atte a scavalcare recinzioni, balconi, ad arrampicarsi e ad effettuare i furti». Il via al processo tra pochi giorni nei confronti degli imputati che erano stati arrestati nel corso dell'operazione San Valentino e che sono tutti originari di Napoli e del rione Traiano.