A distanza di cinque anni dal primo progetto, la società che intendeva realizzare un Polo integrato per il trattamento e la valorizzazione dei rifiuti con annessa discarica di servizio a Contrada Lazzaria, nell'estrema periferia di Velletri, ha deciso di riprovarci. Ma stavolta il progetto riguarda "solo" una discarica da un milione e 200mila metri cubi.

Parliamo della vecchia cava di pozzolana che si trova a poca distanza dal carcere veliterno, sulla Cisterna-Campoleone, ma anche dalle sorgenti e dalle falde di Carano - la cui acqua alimenta i Comuni di Aprilia, Anzio, Nettuno e Latina -, oltre che a sud di due vecchie discariche di Velletri ormai inutilizzate, a ridosso di due impianti fotovoltaici molto estesi e nel mezzo di un quadrante interessato da altri due progetti, uno legato al trattamento aerobico dei rifiuti organici e uno alla produzione di biometano con annessa digestione anaerobica e compostaggio della biomassa. Location, come detto, che si trova nel territorio di Velletri e al confine con quelli di Aprilia, Cisterna di Latina e Lanuvio.

Il progetto è stato consegnato alla Regione Lazio nei giorni scorsi e presto potrebbe esere convocata una conferenza dei servizi. Il tutto, con un ricorso pendente al Consiglio di Stato - che sarà discusso nel 2020 -, relativo alla sentenza del Tar con cui si respingeva il ricorso della società che ha presentato il progetto originario contro il diniego alla Via emesso dalla Regione.