I giudici della Corte d'Appello di Roma hanno assolto con formula piena Riccardo Pasini, imprenditore, residente a Latina, coinvolto e sottoposto all'epoca dei fatti ad una misura restrittiva nell'ambito dell'operazione Don't touch, scattata nell'ottobre del 2015 a Latina. A Roma si è svolto l'ultimo atto del processo davanti ai magistrati della terza sezione penale. L'imputato, difeso dall'avvocato Gaetano Marino, è uscito definitivamente di scena a distanza di quattro anni dai fatti contestati perché il fatto non sussiste.  Già in Corte d' Appello per Pasini era arrivata l'assoluzione dall'accusa relativa ad un suo coinvolgimento nel vincolo associativo e aveva ottenuto una riduzione della pena, a seguire, era stato presentato ricorso davanti alla Corte di Cassazione e i magistrati della Suprema Corte avevano accolto il ricorso, disponendo un nuovo processo in Corte d'Appello che ieri si è concluso dopo che lo stesso procuratore generale, nel corso del suo intervento, aveva chiesto per l'imputato l'assoluzione.  Nell'ottobre del 2015 era scattata l'operazione condotta dalla Squadra Mobile di Latina che aveva portato all'arresto dell'organizzazione criminale capeggiata da Costantino Di Silvio, conosciuto come «Cha Cha», gli agenti della Squadra Mobile avevano contestato a vario titolo per gli imputati oltre al vincolo associativo anche le estorsioni e poi investimenti a prestanome.
Nel maggio del 2016 si era concluso il processo di primo grado, a seguire le difese avevano impugnato la sentenza emessa dal Collegio Penale del Tribunale di Latina. Per Pasini che aveva sempre sostenuto di essere estraneo ai fatti, ieri è arrivata la sentenza definitiva della sua innocenza dall'accusa di rivelazione di segreto d'ufficio.  "Ringrazio i miei avvocati Gaetano Marino e Italo Montini, per me è finito un incubo - ha detto Pasini - è stato un inferno che era iniziato quattro anni fa. Sono contento e torno a fare il mio lavoro a testa alta. Ringrazio le persone che mi sono state vicine".