Arrivano di notte, buttano le reti e ritornano alle prime luci dell'alba quando prendono il carico e poi se ne vanno. Il Lago di Fogliano negli ultimi giorni è stato preso d'assalto dai pescatori di frodo. Gli investigatori del Comando Stazione di Fogliano, insieme al personale della stazione Parco di Sabaudia, hanno intensificato i controlli pianificando un servizio ad hoc. Pedinamenti, appostamenti e interventi mirati anche in abiti civili hanno portato alla denuncia di sei persone, tutte della provincia di Latina (di cui cinque del capoluogo e una di Sabaudia) che devono rispondere dell'accusa di furto. Gli investigatori hanno contestato anche l'aggravante di aver agito in un'area sottoposta a vincoli paesaggistici come quella del Lago di Fogliano che rientra all'interno del Parco Nazionale del Circeo.  Oltre alle denunce a piede libero in occasione dell'intervento, gli investigatori guidati dal brigadiere capo Giannantonio Baratto e coordinati dal maggiore Katia Ferri, hanno sequestrato diverse reti da pesca, tra cui una rete barracuda molto estesa che aveva permesso di chiudere da parte a parte lo specchio d'acqua. Sempre nel corso della stessa operazione oltre ad essere elevati diversi verbali amministrativi, sono stati liberati i pesci, ancora vivi che erano finiti nella rete e sono stati subito rimessi in acqua, anche diversi verbali amministrativi, gli altri invece sono stati dati in pasto agli animali feriti. Gli investigatori hanno ricostruito il modus operandi della banda: spesso i pescatori di frodo attraversano, indossando una protezione particolare e degli stivali, il Lago e buttano la rete per catturare saraghi, anguille, spigole, orate e cefali che finiscono in trappola, come è accaduto nei giorni scorsi.  L'attività andrà avanti anche nei prossimi giorni per arginare definitivamente questo fenomeno che tra ottobre e novembre sembra essere sensibilmente aumentato. Il bilancio della Forestale è stato imponente sotto profilo della prevenzione