L'obiettivo resta quello di ricostruire la strada che hanno percorso i certificati facili, finiti nell'inchiesta condotta dai carabinieri del Nas che nei giorni scorsi ha portato a 11 arresti. Nel giro di pochissimo tempo gli investigatori sono riusciti a scoprire scenari inesplorati che hanno portato a quantificare il giro economico, ritenuto molto ingente. Ci sono altri certificati in circolazione che allargano il raggio dell'inchiesta, nata dall'osservazione delle condotte di un medico Antonio Quadrino, sottoposto ad una misura restrittiva. La prima ipotesi valutata dagli inquirenti è stata quella di truffa. E' emerso infatti che il professionisti si assentava dal lavoro e usciva senza timbrare, a seguire è emerso il giro dei certificati e dalle telecamere che sono state posizionate nello studio medico è venuto alla luce un vero e proprio sistema come riportato anche in una intercettazione ambientale trascritta dagli investigatori. C'è una conversazione molto indicativa tra il medico e una donna che è emblematica. «Ho fatto un bel certificato, il massimo che ti posso prescrivere senza che non ti levano la patente. Poi questa qua - dice il professionista - è una terapia che ufficialmente tu fai». Quadrino suggerisce anche le risposte in caso di richieste sui medicinali che la paziente prende. «Se la ti domandano tu dici mi prendo una compressa la mattina, le gocce due volte al giorno e una compressa per dormire alle 10». Alla fine del discorso la telecamera posizionata nello studio medico inquadra due banconote da 50 euro posizionate sulla scrivania e il medico che le prende e le mette nella tasca dei pantaloni. A seguire è la donna che chiede se dovrà fare altre visite e il medico risponde che tutto questo dipende dal tipo di invalidità che gli viene riconosciuta. Alla luce di questa prospettazione sono state emesse le misure restrittive ma le indagini vanno avanti perché secondo gli investigatori c'è un secondo livello. Oggi intanto si chiuderanno gli interrogatori e saranno ascoltati i due indagati che hanno ottenuto gli arresti domiciliari, tra cui il comandante della polizia municipale di Monte San Biagio.