È arrivato il fallimento per una delle società finite nell'inchiesta "Arpalo" e con esso anche l'inattesa chiusura per due attività commerciali, entrambi panifici, che proprio non davano l'idea di vivere particolari difficoltà finanziarie. Il crac della Panciok srl è stato sancito dal giudice delegato Tiziana Tinessa giusto lo scorso venerdì 20 dicembre e lunedì mattina, a due giorni da Natale, il curatore fallimentare Carlo Onori ha apposto i sigilli sulle saracinesche dei negozi di via Milazzo e Borgo Sabotino gestiti proprio dall'azienda dichiarata fallita.
L'epilogo della srl è sintomatico del sistema vorticoso nel quale si erano infilati i titolari di una storia catena di panifici a conduzione familiare. Finiti sotto l'ala dello studio contabile dell'ex deputato Pasquale Maietta, i fornai si erano prestati per un gioco di società e trasferimenti di denaro tra le aziende, anche attraverso i conti cifrati svizzeri. Questa in realtà è solo una delle macchinazioni scoperte all'ombra del commercialista che gestiva un imponente fondo nero, riuscendo a mettere in piedi un complesso sistema per l'autoriciclaggio del denaro precedentemente sottratto alla tassazione. Ma questa vicenda è rilevante, al tempo stesso, per comprendere come le stesse realtà economiche sane della città, finissero per ricorrere a certi stratagemmi.