Ha parlato per oltre due ore nel carcere di Rebibbia dove è detenuta da mercoledì mattina. Gina Cetrone ha cercato di chiarire la sua posizione e ha negato tutto, respingendo più volte il proprio coinvolgimento nell'operazione Scheggia condotta dalla Squadra Mobile. Da una parte ci sono le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e della parte offesa dell'estorsione, dall'altra c'è la versione dei fatti offerta dal magistrato. L'imprenditrice ha spiegato di non conoscere i Di Silvio, e riferito che era stato Agostino Riccardo a chiamarla e di essere stata ripetutamente vessata da lui. Difesa dall'avvocato Lorenzo Magnarelli, l'indagata chiamata a rispondere dell'accusa di estorsione con l'aggravante del metodo mafioso, è comparsa davanti al giudice per le indagini preliminari Antonella Minunni e dalle 10,30 alle 12,30 ha affrontato tutti i capi di imputazione riportati nelle oltre 40 pagine del provvedimento restrittivo. La difesa ha chiesto la revoca o la sostituzione della misura restrittiva, la parola ora al gip. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Umberto Pagliaroli, ex marito della Cetrone, difeso dall'avvocato Cesare Galinelli, è stata presentata una richiesta di misura meno afflittiva e la scarcerazione per incompatibilità con il carcere. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Samuele Di Silvio, difeso dagli avvocati Oreste Palmieri ed Emanuele Farelli. Oggi si andrà avanti con gli altri interrogatori, quello di Armando Lallà Di Silvio e poi di Gianluca Di Silvio.
L'interrogatorio
Operazione Scheggia, Gina Cetrone nega le accuse davanti al gip
Latina - L'ex marito si è avvalso. Chiesta una misura meno afflittiva. La parola al giudice