L'operazione Jackpot dei Carabinieri di Roma ha svelato come i vecchi boss della mala capitolina avessero lasciato gli affari criminali più rischiosi, specie il traffico di droga, per inseguire business da loro stessi considerati più puliti, senz'altro utili a insinuarsi tra le pieghe dell'economia legale, come il gioco d'azzardo. Un'organizzazione, quella nata attorno alla figura di Salvatore Nicitra, ex Banda della Magliana, molto più vicina al territorio pontino di quanto si possa pensare. Oltre al fondano Giovanni Onorato Nardone e all'italo francese Jean Pierre Dibilio che si era stabilito a Latina con tanto di società per la gestione dei video giochi, entrambi uomini di fiducia del boss, nella lista delle persone arrestate su richiesta della Dda c'è anche un altro personaggio che ha vissuto e operato, in passato, tra il capoluogo pontino e il litorale romano. Vale a dire Vincenzo Vittorio Criscuolo di 65 anni, padre di Fabio detto Pisciotta (estraneo a questa inchiesta) che a differenza del padre ha continuato a vivere nel nostro territorio tra Cisterna e Latina Scalo, quest'ultimo detenuto da due anni per traffico di cocaina e armi.