Una richiesta andata inevasa, quella della convocazione di un consiglio straordinario per analizzare nel dettaglio la delicata situazione della Corden Pharma, ha spinto il consigliere di Sermoneta Protagonista Nuove Idee Civiche, Emanuele Agostini, di concerto con il movimento civico Cittadinanza Attiva Sermoneta, a ricorrere allo strumento della petizione, che sarà presentata per poter avere il diritto di conoscere e discutere in consiglio del progetto di cedere la piattaforma ecologica posta all'interno del sito produttivo di via Murillo e della sua trasformazione in impianto per il trattamento dei reflui per conto terzi: «A maggior ragione - ha spiegato l'esponente delle minoranze - dopo la nota ufficiale del Settore Ecologia della Provincia dello scorso 11 febbraio che conferma che oltre ai solventi per conto terzi è previsto anche il recupero-smaltimento di rifiuti definiti come pericolosi, in impianti di incenerimento, con una capacità superiore a 10Mg al giorno».
Una situazione che secondo Agostini il Comune dovrebbe studiare nel dettaglio e da queste considerazioni era arrivata la richiesta di un consiglio straordinario che però è rimasta inascoltata: «Nello stabilimento si applica la normativa Seveso e da mesi si susseguono atti formali che prefigurano la cessione della piattaforma ecologica che permetterebbe la lavorazione per conto terzi di reflui chimico-farmaceutici provenienti da altri stabilimenti. Una modifica sostanziale, con l'area industriale che si trasformerebbe da ‘Polo Produttivo' a ‘Polo per il Trattamento dei Rifiuti', con i rifiuti trattati che non saranno più provenienti dal comparto farmaceutico, con una miscellanea di rifiuti pericolosi, differenti codici Cer e caratteristiche di pericolo e con l'innalzamento della capacità massima di trattamento dei rifiuti per conto terzi da 94 a 200 tonnellate al giorno». Una prospettiva inquietante secondo Agostini e secondo il gruppo di Cittadinanza Attiva che ha deciso di sostenerlo in questa battaglia nella quale l'ente sembra non aver nulla da dire, soprattutto a quella parte di cittadinanza che chiede semplicemente di essere informata: «Non essendo stata accolta la richiesta di consiglio e avviata alcuna istruttoria pubblica - ha concluso Agostini - non ci resta che ricorrere alla cittadinanza e allo Statuto Comunale che, all'articolo 57, prevede le petizioni».