Un piazzale disseminato di rifiuti di ogni tipo e tra una busta di plastica, un vassoio per dolci e bottiglie di bevande alcoliche consumate di recente e poi abbandonate sul marciapiede, spuntano anche numerosi cucchiaini di metallo. Un oggetto di uso comune in ambito domestico, ma che rinvenuti in strada e in una zona già attenzionata dalle forze dell'ordine sembrano destare più di un sospetto sul fatto che il piazzale di via Boccherini, posto dirimpetto all'ex Mattei – la succursale dell'Istituto Rosselli che ospita gli studenti del professionale – e adiacente a parco della Lirica, possa essersi trasformato in un ritrovo per tossicodipendenti, che di sera, al riparo da occhi indiscreti, ne approfittano per consumare la propria dose.
Non può essere considerata solo una coincidenza, la contemporanea presenza di ben quattro cucchiaini di metallo usati e poi abbandonati lungo il piazzale; alcuni spezzati, altri ancora sporchi di una sostanza biancastra, tutti anneriti dal contatto con una fonte di calore, come la fiamma di un accendino. I cucchiaini di metallo rappresentano un accessorio necessario per la preparazione funzionale all'utilizzo di diverse droghe pesanti. Ad esempio per assumere il crack – una sostanza stupefacente ricavata dalla cocaina attraverso processi chimici – si usa surriscaldarne i cristalli dentro pipe di vetro, bottiglie di plastica o lattine, ma anche posizionandone alcuni su oggetti di metallo più resistenti alle fonti di calore, necessarie dal momento che la droga viene assunta per inalazione dei fumi così prodotti. Anche l'assunzione di eroina attraverso la modalità comunemente della smoking, può richiedere l'uso delle piccole posate: consiste nel posizionare la sostanza con aggiunta di acido citrico (succo di limone) su una superficie di metallo poi scaldata dal basso con una fiamma. I vapori inalati entrano nel flusso sanguigno attraverso i polmoni. Una modalità alternativa alla somministrazione per via endovenosa, di cui seppur sporadicamente si trova traccia nelle aree verdi, anche se non sono mancati ritrovamenti in prossimità delle scuole.
Forse proprio il sospetto che la sera il piazzale dell'istituto professionale si trasforma nel luogo di ritrovo per chi assume droghe pesanti, ha spinto le forze dell'ordine a incrementare le attività di sorveglianza, installando telecamere che oltre a inquadrare l'area di via Boccherini riprendono anche l'accesso al parco della Lirica. L'amministrazione e la Polizia Locale inoltre, nell'ambito di un progetto di più ampio respiro che coinvolgerà le scuole del territorio, hanno deciso di posizionare dei dispositivi anche nei pressi della scuola Menotti Garibaldi e tra via De Gasperi e via delle Palme, a inquadrare non solo la scuola Giovanni Pascoli, ma anche il parco dedicano agli alpini, che stando al racconto dei residenti la sera si trasforma "in un luogo di bivacco, malgrado la prossimità al centro", in quanto area dotata di luci soffuse e protetta da alberi che celano alla vista dei passanti un'ampia porzione dell'area verde. Le telecamere posizionate nei punti sensibili, dovrebbero servire sia per riprendere eventuali attività illecite, ma soprattutto funzionare come dissuasori al perseverare di una situazione che i residenti definiscono intollerabile.