Ieri il Tg5 si è occupato del caso di Matteo, un disabile grave di Aprilia i cui genitori Lina e Silvano, da qualche mese hanno chiesto e ottenuto la concessione del così detto "assegno di cura".
Uno strumento adottato dal Comune di Aprilia per sostenere le spese di assistenza domiciliare e specializzata proprio per i gravi disabili. Un assegno di 700 euro al mese per un anno, poi saranno necessarie nuove verifiche sia dello stato di salute sia del'Isee prima del rinnovo per l'anno successivo.
Secondo il regolamento del Comune di Aprilia però, «l'assegno di cura non è cumulabile con altri interventi di assistenza sociale domiciliare, già attivi in favore del cittadino e coperti da risorse regionali». Forse i genitori del ragazzo non si sono resi conto che l'aver chiesto e ottenuto tali fondi, avrebbe comportato la perdita in particolare, dell'assistenza domiciliare di 6 ore che adesso chiedono in tv e della possibilità per il ragazzo di essere ospite di un centro diurno. E' chiaro che le spese di una assistenza specializzata domiciliare come quella di cui necessita Matteo probabilmente superano e di gran lunga l'ammontare dell'assegno di cura ottenuto dalla famiglia. Si dovrebbe però cercare di capire come sia avvenuta la valutazione - che lo stesso regolamento impone - che ha portato alla revoca degli altri interventi assistenziali che erano garantiti alla famiglia apriliana. E' infatti necessario valutare che «le due tipologie di intervento - l'assegno di cura e le prestazioni garantite dai Servizi sociali comunali - siano complessivamente necessarie a coprire il fabbisogno assistenziale globale dell'utente valutato in sede di predisposizione del PAI, il Piano assistenziale individualizzato» e in questo caso sembra che si sia valutato negativamente.
Il fatto
Ottengono l’assegno per il figlio disabile, ma perdono l’assistenza domiciliare
Aprilia - Una famiglia di Aprilia al Tg5 per chiedere un sostegno a cui avevano rinunciato