Dieci quesiti per sconfiggere la paura - il decalogo del Ministero della Salute

1. Che cos'è un Coronavirus? 
I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (Mers) e la sindrome respiratoria acuta grave (Sars).

2. Gli uomini possono essere infettati da un nuovo Coronavirus di origine animale?
Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, Sars-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli uomini e, in Arabia Saudita nel 2012,  Mers-CoV dai dromedari agli uomini. Ma numerosi altri coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. 

3. Quali sono i sintomi di una persona infetta da un Coronavirus?
Dipende dal virus, ma i sintomi più comuni includono febbre, tosse e difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.

4. I Coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona?
Sì, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.

5. Esiste un vaccino e ci sono trattamenti per un nuovo Coronavirus?
No, essendo una malattia nuova, ancora non esiste un vaccino (ma l'Oms ha dichiarato che in tre mesi potrebbe essere pronto, ndr). Allo stesso modo non c'è un trattamento specifico per la malattia causata da un nuovo coronavirus. 

6. Cosa fare per proteggersi?
Le raccomandazioni per ridurre l'esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono il mantenimento dell'igiene delle mani (lavarle spesso con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso; utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso e lavare le mani); pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti. Si raccomanda di vaccinarsi contro l'influenza stagionale. È raccomandato, inoltre, di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, e di evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori.

 7. Gli operatori sanitari sono a rischio a causa di un nuovo Coronavirus?
Sì, possono esserlo, poiché entrano in contatto con i pazienti più spesso di quanto non faccia la popolazione generale. L'Oms raccomanda che gli operatori sanitari applichino coerentemente adeguate misure di prevenzione e controllo delle infezioni in generale e in particolare delle infezioni respiratorie.

8. Che fare se si è soggiornato in un ospedale in cui è stata ricoverata una persona malata?
Il rischio di trasmissione esiste solo se si è stati in stretto e prolungato contatto con il paziente. I malati affetti da infezione da nuovo Coronavirus, inoltre, vengono ricoverati in ambienti separati dagli altri degenti. Sinora non è stata segnalata alcuna infezione da nuovo coronavirus contratta in ospedale o altra struttura sanitaria.

9. Che fare se si presentano i sintomi del virus?
In caso di sintomi riferiti a una malattia respiratoria, specie se si manifestano dopo un viaggio in aree colpite dal virus, bisogna rivolgersi a un medico e informarlo del viaggio.

10. Quale dispositivo di monitoraggio è stato introdotto per questo virus a livello nazionale? E quale misura sanitaria specifica per i viaggiatori è stata avviata nel nostro Paese?
In Italia è attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (Sari) e delle sindromi da distress respiratorio acuto (Ards). La situazione è costantemente monitorata dal ministero, che è in continuo contatto con l'Oms e l'Ecdc, e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo portale.

 
Presso l'aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall'Usmaf  Sasn, per verificare l'eventuale presenza a bordo degli aeromobili di casi sospetti sintomatici ed il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all'Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma. È in corso di rafforzamento la sorveglianza dei passeggeri dei voli con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV). 

La situazione in provincia di Frosinone (aggiornata al 22-02-2020)
Al momento non ci sono particolari emergenze. Se dovessero manifestarsi casi sospetti questa è la linea che verrà seguita: il paziente che arriverà in pronto soccorso con tosse e febbre sarà protetto con una mascherina. Se gli esami daranno conferma che può esserci un sospetto di Coronavirus, sarà messo in isolamento e trasferito all'ospedale "Spallanzani" di Roma, specializzato in malattie infettive, per gli approfondimenti. Ovviamente, molta attenzione sarà prestata a chi recentemente si è recato in Cina o in altri Paesi dove è arrivato il virus.  

NUMERI UTILI IN PROVINCIA DI LATINA
Ospedale Santa Maria Goretti di Latina - centralino 0773 6551
Reparto di Malattie infettive – 0773 6553283
Ospedale Fiorini di Terracina - centralino 0773 7081
Ospedale Dono Svizzero di Formia - centralino 0771 7791
Ospedale San Giovanni di Dio di Fondi - 0771 5051

Il coronavirus, come si sa, da alcune settimane è arrivato anche nel Lazio. Tre i casi accertati, sul totale di ventuno finora riscontrati in Italia, nei confini regionali (si tratta dei due turisti cinesi e del giovane ricercatore italiano tornato dalla Cina, da giorni allo "Spallanzani" di Roma e tutti e tre in via di guarigione). Nessun altro nuovo caso è stato invece registrato dopo il ricovero dei tre ricordati. Gli altri casi sono stati registrati in Lombardia (16) e Veneto (2). La notizia del nuovo paziente positivo al test è arrivata poco fa: si tratta di una persona di Dolo, nel veneziano, ed è ricoverata in terapia intensiva.

 A comunicarlo è il Ministero della Salute, dopo che ieri sera, intorno alle 22.45, si è verificato il primo morto in Italia a causa del virus cinese: si tratta di Adriano Trevisan, il 78enne che era da 15 giorni ricoverato nell'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova. Nosocomio dal quale non è stato possibile trasferirlo a causa delle sue gravi condizioni che alla fine lo hanno portato al decesso. Trevisan, ex titolare di una piccola impresa edile, lascia tre figli, fra cui uno, Vanessa, è stato anche sindaco Vo' Euganeo, il loro paese d'origine.

Intanto, già da ieri, il governatore del Veneto Luca Zaia ha disposto lo svuotamento del nosocomio di Schiavonia, dove alcuni test sono risultati positivi tra i tamponi già effettuati (in tutto saranno controllate seicento persone). E sempre nel Padovano risulta positivo anche un altro uomo, di 67 anni, che, stando alle ultime informazioni, verserebbe in gravi condizioni; al momento è ricoverato nell'ospedale di Padova. Grave anche il "paziente zero", il manager 38enne ricoverato a Codogno, in Lombardia. 

LE REAZIONI POLITICHE
Il ministro della Sanità Roberto Speranza assicura: "Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all'altezza di questa sfida".Il premier Giuseppe Conte: "Siamo pronti ad adottare nuove misure per tutelare la popolazione". Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio esorta il Paese "all'unità, perché sono ore delicate". Giorgia Meloni, leader FdI, ha dato la sua disponibilità "a dare una mano". Matteo Renzi è sulla stessa linea: "Con l'emergenza tutti sostengano il Governo". FI assicura "piena collaborazione". Ma Matteo Salvini attacca: "I contagi aumentano, bisogna blindare i nostri confini".

 A ROMA PRONTI 700 POSTI LETTO
Roma, intanto, si prepara ad affrontare una possibile emergenza attraverso sia il baluardo in questa lotta al coronavirus che è l'ospedale "Spallanzani" sia potenziando tutte le misure di sicurezza e, non da ultimo, predisponendo ben 700 posti letto per eventuali nuovi contagiati.  
Atterrati, all'alba di oggi, a Pratica di Mare. i 19 italiani della Diamond Princess.

di: La Redazione