Non andranno in carcere. Nei giorni scorsi la Corte Costituzionale si è pronunciata e così chi ha subito condanne per corruzione, a partire dagli imputati dell'inchiesta per lo scandalo dei fallimenti pilotati in Tribunale a Latina, a chi invece era in attesa del processo Petrus oppure Astice, ha tirato un sospiro di sollievo. C'era molta attesa per la decisione che ha messo un punto sulla retroattività del decreto cosidetto spazzacorrotti, entrato in vigore nel gennaio del 2019. È illegittima l'applicazione retroattiva della legge sul divieto di misure alternative e benefici penitenziari per chi è condannato per alcuni reati contro la pubblica amministrazione. E' questo quello che ha stabilito la Corte Costituzionale. Nel caso dello scandalo dei fallimenti pilotati in Tribunale, lo scorso agosto l'esecuzione per i tre imputati del processo Lollo, era stata sospesa e il nodo sull'applicazione del decreto era stato sciolto con l'accoglimento dei magistrati di Perugia dell'istanza presentata dai difensori dei professionisti pontini che avevano scelto una strada processuale alternativa e cioè quella del patteggiamento. La situazione per diversi mesi era di stallo e adesso a distanza un anno esatto dalla sentenza che era stata emessa dal giudice del Tribunale di Perugia Piercarlo Frabotta, si è sbloccata. Una volta che gli imputati avevano patteggiato si erano imbattuti nell'ipotesi molto concreta alla luce del decreto di finire in carcere perchè la sentenza è diventata esecutiva ma l'istanza accolta dalla Procura di Perugia aveva bloccato tutto in attesa della Consulta che ha esaminato le censure relative alla retroattività della legge Spazzacorrotti che aveva esteso ai reati contro la pubblica amministrazione le preclusioni previste dall'articolo 4 bis dell'ordinamento penitenziario rispetto alla concessione dei benefici e delle misure alternative alla detenzione.
La decisione
Spazzacorrotti, niente carcere per gli imputati dello scandalo dei fallimenti
Latina - La Corte Costituzionale ha sciolto la riserva sul decreto