La polizia di Cisterna di Latina ha scoperto e denunciato un ragazzo di vent'anni, ritenuto essere un presunto truffatore seriale.
Nello specifico, il personale della Sezione Anticrimine del commissariato cisternese ha scoperto che il ragazzo di Taranto stava pubblicizzando online la vendita di un Iphone da 256 gigabyte al prezzo di 400 euro: un vero affare, dunque, con un cittadino di Cisterna che ha iniziato le trattative per l'acquisto, versando poi la cifra pattuita su una carta ricarcabile.
A quel punto, il ventenne pugliese ha ricontattato l'acquirente pontino, riferendo di aver avuto problemi con la carta e inviando anche una nota di mancato incasso e storno tutt'altro che vera, fornendogli al tempo stesso un altro canale per l'accredito della somma. Il cisternese, in buona fede, ha quindi versato la somma, ma anche questa volta il tarantino ha asserito che c'erano stati problemi, addirittura insinuando che il compratore non fosse dotato di denaro o stesse tentando di ingannarlo, attribuendogli la colpa della mancata conclusione del contratto. Tra l'altro, in questa occasione, il presunto venditore si era presentato come un un maresciallo dell'Arma dei carabinieri in servizio ad Orvieto, lasciando intendere che avrebbe poi svolto accertamenti per verificare la condotta del compratore essendo in quel momento impegnato in pattuglia. Addirittura, per rendere ancora più incredibile la versione, durante l'ultima telefonata il sedicente maresciallo ha fatto artatamente sentire in sottofondo delle comunicazioni radio tra pattuglie dell'Arma, verosimilmente tratte da fiction televisive, ma del tutto credibili.
Chiaramente, intimidito e preoccupato di poter passare dalla parte del torto, il cisternese ha acconsentito a un terzo accredito: a margine di tale versamento, nessuno si è più fatto sentire.
Fiutando che qualcosa non stesse andando per il verso giusto, soprattutto perché i soldi già versati nei primi due casi non tornavano indietro, il cisternese ha contattato la Stazione dei carabinieri di Orvieto, ricevendo l'amara conferma: diverse persone avevano letteralmente intasato i centralini della caserma in quanto raggirate dal sedicente maresciallo, assolutamente sconosciuto all'Arma.
A quel punto è scattata la denuncia alla polizia, che ha fatto partire le indagini: grazie ai riscontri incrociati sulle carte di credito fornite e sulle compagnie telefoniche utilizzate, è stato possibile risalire al ventenne di Taranto, che pare abbia inutilmente tentato di simulare smarrimenti dei propri effetti personali. Una circostanza, questa, risultata non vera da indagini eseguite proprio a Taranto.
Insomma, a quel punto, nulla ha evitato la denuncia.