Come nel caso degli altri indagati, i giudici del Riesame che si sono pronunciati in merito alle posizioni della donna di 50 anni di Sermoneta e dell'uomo di 61 anni di Tivoli, arrestati dai carabinieri con l'accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione con l'aggravante del metodo mafioso. I due indagati avevano chiesto una misura meno afflittiva. Resta confermato il quadro inidiziario ma è venuta meno l'aggravante del metodo mafioso, contestata, perché secondo quanto ipotizzato, gli indagati avevano minacciato l'avvocato campano di vendette sostenendo di conoscere delle persone legate alla camorra e che sarebbero comunque scesi a Caserta. Alla fine i magistrati in linea con quello che avevano deciso nei giorni scorsi nei confronti del 44enne di Latina, ritenuto il promotore dell'azione. I magistrati hanno mantenuto inalterate le esigenze cautelari ma si erano pronunciati sulla aggravante del metodo mafioso che era stata esclusa ma il quadro indiziario era rimasto inalterato.