A distanza di nove anni da una caduta accidentale, una donna di Latina si è vista riconoscere il risarcimento del danno che ha avuto, anche se solo per una quota pari alla metà. Lo ha stabilito il giudice del Tribunale ordinario del capoluogo, condannando il Comune di Latina al pagamento della metà del risarcimento, compresi gli interessi, e della metà delle spese legali affrontati dalla donna.

I fatti risalgono al gennaio del 2011, quando la donna, ora 78enne, attraversando la strada tra via IV Novembre e via Pio VI era caduta a terra a causa di una fenditura presente sul cordolo del marciapiede posto al di sopra delle strisce pedonali e nell'asfalto. Nella caduta, la donna aveva riportava ferite e contusioni, quindi aveva chiesto un risarcimento al Comune, facendo leva sulle testimonianze di alcuni cittadini e una consulenza tecnica.

Il Tribunale quindi ha accertato la corresponsabilità del Comune nella causazione del danno arrecato, quindi ha stabilità che l'ente locale debba partecipare per il 50% al risarcimento, fissato in poco più di 6.000 euro oltre agli interessi e il 50% delle spese di giudizio fissate in 2.400 euro circa oltre alle spese per la consulenza tecnica già sostenuta dalla parte lesa.

Il Comune quindi ha stanziato 2.000 euro necessari per la compensazione del risarcimento, che nel suo complesso ammonta a 10.000 euro per la donna, ovvero l'eccedenza prevista dalla franchigia dell'assicurazione stipulata in quel periodo dal Comune.