È tornato in libertà Salvatore Esposito, napoletano di 28 anni, protagonista della notte di follia, sabato, nel centro città. Comparso stamattina in Tribunale per il processo celebrato con rito direttissimo, il giovane ha chiesto scusa in aula per quello che ha fatto: il giudice monocratico ha convalidato l'arresto e, accogliendo la richiesta dell'avvocato Amleto Coronella che lo assiste, ha concesso i termini a difesa. L'udienza quindi è stata rinviata al prossimo 23 marzo e per il giovane, che in seguito all'arresto era stato associato presso la casa circondariale di via Aspromonte, è stata disposta la misura cautelare dell'obbligo di firma in Questura. L'intervento della Polizia era scattato sabato notte, quando Salvatore Esposito, con ferite al volto e alle mani che perdevano sangue, in evidente stato di alterazione psicofisica, aveva infastidito clienti e lavoratori della sala bingo della Galleria Pennacchi, fino al punto di minacciarli, senza però un motivo apparente. All'arrivo di una pattuglia della Squadra Volante, poco dopo, il giovane si era allontanato, ma senza placare i folli istinti: i poliziotti lo avevano trovato che infastidiva gli avventori all'interno di un pub di via lago Aschianghi.
Con l'aiuto dei soccorritori del 118, gli agenti avevano cercato di riportare il giovane alla calma. In cambio il 28enne aveva pronunciato minacce anche nei loro riguardi, rifiutandosi di fornire le proprie generalità: aveva finito per aggredire uno degli agenti, tanto da costringere gli operatori di Polizia a utilizzare spray urticante e manette per blocccarlo. Una volta portato in Questura, la situazione non era migliorata, come una furia il 28enne aveva cercato di autolesionarsi colpendo una porta e un computer. Bloccato di nuovo, era stato arrestato per resistenza, oltraggio, minacce e lesioni a pubblico ufficiale, nonché danneggiamento dei beni dello Stato. Il giovane napoletano, agli agenti ha dichiarato di essersi trasferito a Latina da poche settimane dopo avere trascorso un periodo all'estero: stando sempre alle sue dichiarazioni, è ospite del dormitorio e frequenta la mensa della Caritas. In merito alle ferite non ha risposto, ma non è escluso che, girando in centro in quelle condizioni, prima che venisse allertata la centrale operativa del 113, abbia finito per aggredire qualcuno che ha saputo rispondere al suo raptus di follia.