Restare assolutamente in casa e, in caso di comparsa di sintomi compatibili col Coronavirus, contattare le autorità e isolarsi in una camera.
Sono queste, in estrema sintesi, le misure contenute in un'ordinanza firmata poco fa dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, relativa proprio al possibile arrivo dal Nord Italia di persone che potrebbero aver contratto il Covid-19. Un'ordinanza che prevede anche la chiusura immediata di palestre, centri benessere e piscine.
Il governatore del Lazio ha preso le mosse dopo il flusso migratorio che si è attivato sin dalla diffusione delle notizie inerenti l'adozione del decreto del presidente del Consiglio dei ministri firmato stanotte, "che ha determinato e sta determinando l'esodo di numerose persone
provenienti dalle zone rosse o comunque dalle zone geografiche indicate nell'ordinanza, anche in ragione della facoltà di rientro presso domicilio, abitazione o residenza".
Alla luce di questo e tenuto conto che "l'afflusso in entrata nella Regione Lazio delle persone dalle aree sopra indicate comporta il rischio di un ingresso incontrollato di potenziali soggetti positivi al virus, con conseguente grave aumento del rischio di contagio e un pericolo di diffusione dello stesso", Zingaretti ha ordinato a "tutte le persone che nei quattordici giorni antecedenti alla data di pubblicazione del Decreto dell'8 marzo 2020 hanno fatto ingresso, stanno facendo o faranno ingresso nella Regione Lazio provenienti dalla Regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia" di comunicare questa circostanza al numero unico regionale dedicato 800 118 800 e di "osservare la permanenza domiciliare, il divieto di spostamenti e viaggi e di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza fino alla valutazione a cura del Dipartimento di Prevenzione".
In caso di comparsa di sintomi, la persona deve immediatamente il medico di base o il pediatra e l'operatore di Sanità Pubblica "che attiva presso il domicilio la procedura di esecuzione del test". In più deve subito indossare la mascherina chirurgica e allontanarsi dagli altri familiari conviventi, rimanendo nella sua stanza con la porta chiusa garantendo un'adeguata ventilazione naturale, "in attesa dell'eventuale trasferimento in ospedale".
"Ai concessionari di servizi di trasporto aereo, ferroviario e autostradale è fatto obbligo - prosegue l'ordinanza - di acquisire e mettere a disposizione delle Forze dell'Ordine e dell'Unità di Crisi regionale istituita con decreto del Presidente della Giunta Regionale n.55/2020, dei Comuni e delle Asl, i nominativi dei viaggiatori, relativamente alle tratte provenienti da Milano o dalle Province indicate con destinazione aeroporti e le stazioni ferroviarie, anche dell'Alta velocità del territorio regionale".
Infine, come detto, l'ordinanza prevede la sospensione immediata delle attività di piscine, palestre e centri benessere.
Nove casi in più rispetto a ieri. E' questo l'incremento dei casi positivi di Coronavirus in tutto il Lazio: lo si evince dal breve bollettino pubblicato sui social dall'assessorato alla Salute della Regione.
«Sono 84 nella Regione Lazio i casi positivi al COVID19, oltre i 3 guariti - si legge nel flash -. Di questi, 26 sono in isolamento domiciliare, 47 sono ricoverati non in terapia intensiva e 8 sono ricoverati in terapia intensiva».
Nel frattempo, sul medesimo portale, compare anche la notizia della telefonata fra gli assessori della Salute del Lazio e della Lombardia, ossia Gallera e D'Amato. I due, parlando di una battaglia comune da affrontare, hanno manifestato reciproca vicinanza agli operatori sanitari.
«Le priorità sono l'assunzione rapida di personale, l'acquisizione dei dispositivi di protezione, delle tecnologie e dei ventilatori meccanici. Bisogna fare presto - si legge nella nota -. Siamo in guerra, dobbiamo essere uniti».
di: Francesco Marzoli