Il Coronavirus colpisce il titolare del Gruppo Orizzonte di Terracina.
Paolo Pagiaro, 46 anni alla guida di uno dei gruppi commerciali più affermati nel Lazio, da venerdì scorso sa di aver contratto una polmonite bilaterale da Covid-19. La notizia è stata confermata ufficialmente ieri mattina con una nota del Gruppo, ma le voci si rincorrevano già la sera prima attraverso chat private, con messaggi vocali attribuiti a presunti dipendenti che ben presto sono diventati virali, e sfociati in un tam tam assurdo e pieno di odio anche sulle bacheche di alcuni utenti privati.
Paolo Pagiaro si trova ricoverato all'ospedale Spallanzani di Roma da venerdì. Dopo essersi sottoposto al tampone nella tenda del pre-triage allestita all'esterno dell'ospedale Fiorini, ha atteso l'esito e una volta arrivata la risposta positiva, è stato trasferito nel reparto di Malattie infettive del nosocomio della Capitale. Ma, assicura l'imprenditore, è dalla domenica precedente che non usciva di casa, dove si era posto in auto isolamento, lontano anche dalla sua famiglia. «Non appena ho avuto i sintomi influenzali, con febbre alta, ho deciso di chiudermi in casa evitando i contatti con chiunque, lontano da tutti» ci racconta. «Ho seguito tutte le indicazioni che mi ha fornito prima il medico di base e poi, a metà settimana, il numero verde. Venerdì ho deciso di recarmi all'ospedale dopo aver visto intensificarsi i sintomi influenzali, ed è arrivata la positività».
Dal letto dello Spallanzani, Pagiaro si fa forza. Resta connesso con i tanti amici che lo contattano e gli stanno vicino, risponde a tutti quelli che lo invitano a reagire e racconta delle sue condizioni cliniche. «I parametri generali sono regolari» ci dice. «So che non sarà una cosa breve, ma fisicamente per ora sto bene».
Ieri tutti i punti vendita a gestione diretta sono rimasti chiusi, e lo saranno anche oggi. Quelli da lui frequentati di recente sono già e saranno nei prossimi giorni sottoposti a una sanificazione straordinaria. Mentre tutti i collaboratori, garantisce, sono stati avvertiti, dal più stretto fino ai dipendenti più lontani e con cui non ha avuto contatti. Il protocollo previsto dalla struttura sanitaria, invece, ha avviato le segnalazioni a tutti coloro con cui l'imprenditore è stato a contatto negli ultimi giorni, e di cui ha fornito i numeri telefonici. Dovranno rispettare una quarantena. «Tutti i nostri punti vendita comunque già seguivano le prescrizioni di legge delle varie diretive governative. Avevamo predisposto il disinfettante all'ingresso, le mascherine per i dipendenti, la pulizia di tutti gli strumenti».
Resta l'amaro per come una parte della città che ha visto nascere questa impresa, negli anni Ottanta, diventata una delle principali della città e della provincia. Forse per paura, ha reagito in modo irrazionale, con commenti comparsi sui social network sfociati in alcuni casi una gogna pubblica. «Ci sono stati dei messaggi violenti» ammette, «ma credo che non avrebbero risparmiato altri, se fossero stati al posto mio. Ho ricevuto però molti più messaggi di vicinanza, a centinaia, dai miei dipendenti, da tanti amici, conoscenti, dai clienti e da tutta la mia città, Terracina. Ed è questo, per me, che ora conta».
Il fatto
Coronavirus, il titolare di Orizzonte: "Sarà dura, ma sono tranquillo"
Terracina - L’imprenditore era in isolamento a casa da domenica scorsa, venerdì il tampone al Fiorini