Il lockdown andrà avanti certamente anche dopo il 3 aprile. Ci attende dunque una proroga delle misure restrittive, almeno fino al 15 aprile secondo quanto filtra da palazzo Chigi. Solo dopo quella data e in base ai risultati, si procederà eventualmente ad un allentamento progressivo delle misure. Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, ha chiarito che «per interrompere la circolazione del virus dobbiamo scendere al di sotto di un contagiato per persona positiva e ancora non siamo a quel livello. Quando ci avvicineremo al livello 1:1 potremo contribuire a elaborare le strategie da mettere in campo in vista di una ripresa delle attività».
La curva dei contagi ha iniziato a calare a partire dal 19-20 marzo scorso.  Silvio Brusaferro conferma le buone sensazioni degli ultimi giorni legate al trend che è andato costantemente scendendo. E' il risultato, dicono gli esperti, delle misure di contenimento adottate e che gli italiani stanno, in gran maggioranza, rispettando alla lettera. «A partire dal 19-20 il numero di nuovi casi segnalati cala, la curva sembra attenuarsi - ha detto Brusaferro - Ma non dobbiamo illuderci che un rallentamento della diffusione possa indurci a rallentare le misure che abbiamo adottato. Ci sono realtà diverse nel Paese, la Lombardia e aree limitrofe con fortissima circolazione, mentre in altre aree c'è una circolazione ancora limitata, dove la sfida è fare in modo che quelle aree rosa non diventino rosse».
«Abbiamo raggiunto il picco ma non lo abbiamo superato, il fatto che la curva dei contagi rallenti non significa che siamo in fase calante - ha aggiunto Brusaferro - Assistiamo solo a un rallentamento della crescita. Poi la discesa andrà costruita e la pendenza di questa discesa sarà costruita sulla base dei nostri comportamenti». Insomma, la guardia non va abbassata. Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, lo ha messo bene in chiaro: «Occorre rafforzare il messaggio che abbiamo già dato e che abbiamo ripetuto, e cioè che è fondamentale, proprio perché stiamo osservando segnali chiari di efficacia delle misure di contenimento, non deflettere minimamente dalla medesime. E dunque, se dovessimo decidere con i dati di oggi è inevitabile prolungare le misure»