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Il fatto

Casa di riposo «blindata»: operatori al lavoro senza tregua

Lavoro no stop per sei dipendenti rimasti in quarantena lì dopo il primo contagio. L'11 aprile un nuovo caso, appello della titolare

Casa di riposo «blindata»: operatori al lavoro senza tregua

Dal primo caso di positività al coronavirus a fine marzo, nella casa di riposo "Residenza Fiordalisi", a San Felice Circeo, sono rimasti al lavoro in nove: sette operatori (e fra questi anche la titolare, Anna Fiordalice, e sua sorella) e due facenti parte del personale di servizio. Tutti ovviamente rispettando la quarantena: alloggiano nell'albergo adiacente e continuano a fornire assistenza agli anziani. Nel frattempo, un'altra operatrice è risultata positiva al covid-19 e, inizialmente posta in quarantena in una stanza dell'albergo adiacente alla struttura, è ora ricoverata in ospedale. Da quasi tre settimane, insomma, stanno lavorando senza alcuna tregua sei operatori, impegnati a fronteggiare una situazione a dir poco complessa, e due dipendenti che fanno parte del personale di servizio. Le difficoltà sono aumentate dall'11 aprile, quando si è registrato un nuovo caso di positività al coronavirus: si tratta di un'ospite di 94 anni di Terracina che è stata posta in isolamento nella struttura dal momento che è asintomatica.

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