A distanza di quasi cinque anni dalla scoperta dei primi abusi edilizi, la palazzina realizzata dalla Costruzione Generali in via Salvatore Marino è finita al centro di una nuova indagine della Polizia Locale. Il quadro emerso con una serie di ispezioni a cantiere concluso, è persino più ingarbugliato della prima volta: non solo il costruttore ha cercato di trasformare in alloggi residenziali i sottotetti che erano stati oggetto della prima denuncia, ma ha cercato di fare lo stesso pure col magazzino del piano seminterrato. Oltretutto è venuto meno uno dei presupposti sui quali fondava la sua legittimità il permesso di costruire e anche per questo, nell'ambito dell'inchiesta per abusivismo edilizio, la Procura sta vagliando la possibilità di sequestrare l'intero edificio.
L'ispezione della Polizia Locale era scattata lo scorso autunno, quando il Nucleo di polizia giudiziaria dedita ai reati in materia edilizia, col supporto dei tecnici dell'Ufficio Antiabusivismo e Condono per la valutazione delle opere realizzate, era intervenuto per verificare il tentativo di trasformazione dei locali tecnici in residenziali, oggetto di un'istanza che il Comune aveva rigettato.