Primi interrogatori di garanzia per i sette arrestati all'alba di mercoledì nell'ambito dell'operazione "Compressa express", condotta dai carabinieri del Nas. In quattro – quelli per i quali il giudice aveva disposto il carcere - ieri, assistiti dai propri legali, sono comparsi davanti (ma in videoconferenza) al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario. Poi nei prossimi giorni sarà il turno degli altri tre indagati, che sono agli arresti domiciliari.

Due degli arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Come accennato, l'interrogatorio – per le misure adottate per contrastare la diffusione del coronavirus – si è svolto in videoconferenza con il collegamento dal carcere.

"Voglio ringraziare i Carabinieri dei Nas, la Procura e i Magistrati che hanno brillantemente eseguito le indagini condotte dal dott. Carlo Lasperanza che hanno permesso di smascherare una truffa ai danni del Sistema sanitario regionale". Parole dell'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato. "La Regione Lazio e la Asl di Latina si costituiranno parte civile nel momento in cui ci sarà il rinvio a giudizio. Speculare sul Servizio sanitario è un crimine odioso e dovranno risarcire fino all'ultimo centesimo indebitamente sottratto". 

di: La Redazione

E' stata denominata "Compressa Express" l'operazione scattata questa mattina  e che ha portato all'esecuzione di quattro arresti in carcere e tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, su mandato del GIP del Tribunale di Latina Giuseppe Cario. L'indagine, condotta dal Nas di Latina, coadiuvati nella fase operativa dai carabinieri del Comitato Provinciale di Frosinone, Latina e Terni era finalizzata a sgominare una cricca dedita alla ricettazione e falso attraverso certificazioni mediche, truffa al Servizio Sanitario Nazionale e detenzione illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. 

Le investigazioni erano partite nel dicembre 2018, coordinate dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dal sostituto procuratore Valentina Giammaria. Tutto è cominciato da alcune verifiche sulla corretta dispensazione di medicinali nelle farmacie di Latina e provincia che hanno evidenziato un eccessiva richiesta di farmaci a base di Ossicodone, principio attivo di farmaci oppiodi semisintetico. Gli approfondimenti hanno portato a chiarire l'organizzazione composta dai tre cittadini fondani. In tutto sono stati censiti 340 episodi nei quali i tre soggetti si erano recati nelle diverse farmacie della provincia di Latina e Roma con ricette mediche falsificate e risultate rubate ad aziende ospedalieri e studi medici, con tanto di timbri, anch'essi sottratti a medici ignari. 

Il tracciamento di ogni singola ricetta rimborsata (la Asl ha tra l'altro corrisposto alla farmacie, come rimborso delle ricette false 20mila euro di denaro pubblico) ha consentito di appurare l'attività illecita che aveva fruttato agli indagati 12000 compresse a base di "Ossicodone" che, rivendute sulla piazza di spaccio, avrebbero fruttato circa 120mila euro. 

di: Gianpiero Terenzi

Operazione antidroga nel cuore della città di Fondi. Una decina a quanto pare le persone coinvolte, fra denunce e misure cautelari. In azione anche i militari dell'Arma de Nas. Nel corso dell'attività investigativa è emerso anche l'uso di ricette mediche rubate o falsificate. Nelle prossime ore ulteriori e più approfonditi dettagli.

di: La Redazione