Ha picchiato la moglie davanti al figlio piccolo di un anno. E' successo a Latina dove un uomo di origine pachistana era stato arrestato alla fine del 2019 dopo la denuncia della donna, stanca di subire i continui maltrattamenti oltre che di natura fisica anche psicologica da parte dell'uomo. Per questo motivo era stato destinatario di un provvedimento cautelare che lui ha violato e in un secondo momento era scattato un aggravamento della misura.
Il giudice del Tribunale di Latina Mario La Rosa ha condannato l'imputato che ha scelto di essere processato con il rito abbreviato (un rito che prevede la riduzione di un terzo della pena), alla pena di due anni e due mesi di reclusione, a fronte di una richiesta di tre anni e sei mesi formulata dal pubblico ministero Marco Giancristofaro nel corso della sua requisitoria.
A causa delle condotte molto violente, la Procura aveva chiesto una misura restrittiva come quella del carcere, proporzionata alla personalità dell'indagato e al pericolo di reiterazione del reato. In fase di indagini preliminari il gip Giorgia Castriota aveva firmato un provvedimento di aggravamento della misura sulla scorta delle richieste arrivate dall'ufficio giudiziario di via Ezio. L'uomo infatti aveva il divieto di avvicinarsi alla donna. Difeso dall'avvocato Amleto Coronella, il cittadino straniero è stato processato e in aula il suo difensore ha cercato di scardinare le accuse, al termine dell'udienza il magistrato ha concesso all'uomo - su richiesta del suo difensore - gli arresti domiciliari.