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Appia e Unesco, l’intero tratto riconosciuto nel patrimonio

Tutti i comuni esclusi sono stati riammessi nella Regina Viarum

Appia e Unesco, l’intero tratto riconosciuto nel  patrimonio

La Via Appia nella sua interezza pontina, da Minturno a Cisterna, entra nel sito UNESCO. Si chiude un capitolo storico e se ne apre uno nuovo, ricco di opportunità, per il patrimonio culturale del territorio pontino. Con questo passaggio si celebra un successo importante frutto di un percorso istituzionale condiviso e di una visione unitario, formalizzato durante la 47ª sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale, dove è stata accolta la proposta di modifica dei perimetri inizialmente previsti, che avevano escluso una parte significativa del tratto pontino. Un traguardo raggiunto grazie al coordinamento della Provincia di Latina, in stretta collaborazione con i Comuni interessati e con il pieno supporto del Ministero della Cultura. «Il completamento del sito UNESCO con l’inclusione dell’intero tratto pontino dell’Appia è un risultato straordinario - ha dichiarato il Presidente della Provincia di Latina, Gerardo Stefanelli - lo abbiamo perseguito con determinazione e coerenza, lavorando fianco a fianco con i Comuni, il Ministero e le istituzioni internazionali. Finalmente viene riconosciuto il valore storico, culturale e paesaggistico di una delle porzioni più significative dell’antico tracciato romano». Il riconoscimento riguarda in particolare le componenti 003 e 004, che corrispondono al tratto dell'Appia tra il XIX e il XXIV miglio, con la diramazione per Lanuvio, e alla parte che attraversa la Pianura Pontina, con la diramazione verso Norba (Norma). Grazie all'interlocuzione avviata dal Sottosegretario Gianmarco Mazzi con il Centro del Patrimonio Mondiale e ICOMOS, il nuovo perimetro include ufficialmente il tracciato rettilineo della Via Appia, mentre le diramazioni rientrano nella buffer zone. Questa decisione conferma la piena coerenza storica e territoriale della proposta avanzata dalla Provincia, restituendo al territorio pontino la centralità che merita nella narrazione della "Regina Viarum". Questo momento di svolta ripristina la centralità di Comuni che erano stati inizialmente esclusi, tra cui Latina, Cisterna, Sermoneta, Sezze, Norma e Pontinia. Questi enti avevano attivamente partecipato, insieme alla Provincia, alla stesura della lettera inviata nel 2024 al Ministero della Cultura e all'UNESCO per perorare la causa. L'impegno congiunto, sostenuto anche dall'Unione delle Province Italiane (UPI), è stato premiato, ristabilendo un principio di equità e completezza storica nella valorizzazione del sito. «Questo riconoscimento è anche una conferma del ruolo che la Provincia di Latina sta assumendo nella governance culturale del territorio», ha aggiunto Stefanelli - «Siamo riusciti a far valere una visione unitaria e condivisa, frutto di anni di progettualità, eventi partecipati, ricerche e collaborazioni. L’Appia non è solo una strada antica, è un’identità viva che oggi trova finalmente il suo spazio nel patrimonio dell’umanità». In questo contesto di rinnovato entusiasmo, la Provincia di Latina parteciperà alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, che si terrà dal 30 ottobre al 2 novembre 2025. L'evento sarà l'occasione ideale per presentare a livello internazionale questo prestigioso risultato e per promuovere un'offerta turistica e culturale integrata e sostenibile. L'obiettivo è chiaro: valorizzare l'Appia non solo come un bene collettivo di inestimabile valore storico, ma anche come un'infrastruttura culturale e una risorsa fondamentale per lo sviluppo locale.

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