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L'Open festival torna a Ventotene. Mondocane: "Pronti a creare nuove connessioni"

Dal 2 al 5 ottobre. Il Direttore artistico: "Riportiamo l'arte al ruolo di collante sociale"

L'Open festival torna a Ventotene. Mondocane: "Pronti a creare nuove connessioni"

“Ventotene è nata da un gesto di  privazione ma da quella condizione è germogliata un’idea di libertà collettiva, interdipendente. Il VOF raccoglie proprio  questa eredità e la rilancia in forma artistica: libertà come autodeterminazione creativa, come possibilità di reinventare se stessi nello spazio comune, come disobbedienza costruttiva”. Con queste parole che racchiudono il passato del confino politico, la nascita del Manifesto e immaginano nuove forme e visioni per il futuro,  Andrea Cota -  il producer, dj e musicista romano noto come Mondocane -  introduce il Ventotene Open Festival del quale è Direttore Artistico. Dice di più Andrea, definisce la manifestazione “un atto politico che nasce per riportare l’arte al suo ruolo di collante sociale e a strumento di apertura. Farlo su questa isola significa - aggiunge - trasformare un passato di isolamento in un orizzonte di libertà condivisa”.
  L’Open festival intende quindi  abbattere frontiere e chiusure per creare connessioni in un momento storico in cui  non sono affatto scontate.  È una sfida ambiziosa  che dal 2 al 5 ottobre punta a trasformare l’isola attraverso arte, danza, sperimentazione. Una trasformazione particolare, perchè arte e ambiente  si alimenteranno a vicenda dando vita a un ‘ecosistema creativo’ che sarà anche spazio di  ‘risonanza collettiva’: 25 le  performance che  animeranno i luoghi simbolo di Ventotene grazie a una affiatata squadra di artisti che la raggiungeranno:   Future Nomadz feat Meg, Bawrut, Ehua, Miz Kiara, Treska y Tigre, Max Passante, Go Dugong, Damir, Dj Freshh e Mara (Naturalis), Folktronica, Kormorano, Bluemarina e lo stesso Mondocane.
Insieme,  intendono rendere  i Giardini di Mezzatorre alle Saline, i Giardini del Museo Archeologico e altri siti che rientrano nella mappa della kermesse,  “spazi di comunità, di resistenza e di creazione condivisa”.
Una seconda trasformazione che si intende apportare, riguarda l’Hub internazionale di ricerca artistica e culturale, altro volto dell’isola grazie alla Residenza Artistica “We Are Open” che vedrà esponenti dei diversi linguaggi dell’arte e studenti del corso di Computer Art della NABA impegnati  in uno stesso affascinante percorso.
Tutto questo, e molto di più, va immaginato non nel caos turistico della stagione estiva, ma in un tempo molto più silenzioso e tranquillo. La  scelta è pensata e voluta dagli organizzatori, Roberto Di Rosa e  Raffaela Leoni, e risponde alla loro visione di una “Ventotene che diventa  origine e matrice stessa del festival”. Accadrà allora, che l’ambiente, il paesaggio,  la musica elettronica, i corpi, le voci costituiranno un unico organismo: “Vogliamo portare vita - aggiungono Di Rosa e Leoni - dove tutto si ferma,  creare valore dove c’è silenzio, e attivare un’economia culturale che sia sostenibile e replicabile anche in futuro”.
Il festival è alla sua terza edizione.
I biglietti  Full Pass sono  disponibili su DICE.
Ulteriori info: ventoteneopenfestival.it.

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