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Prospettive urbane, scatti interconnessi

Le opere di Martino Cusano da Spazio Idea a Latina. L'inaugurazione domani 6 ottobre con lo storico dell'arte Scozzarella

Prospettive urbane, scatti interconnessi

In una città come Latina, sempre più abbandonata e sciatta, dove il disordine e i rifiuti aumentano ogni giorno, dove gli alberi diminuiscono dando ai luoghi una fisionomia spettrale, si sente sempre più forte il bisogno di bellezza. Può aiutare in questo senso una mostra di belle fotografie come quella intitolata “Scatti interconnessi - Prospettive urbane di Latina” di Martino Cusano che si aprirà domani martedì 7 ottobre alle 18 presso lo Spazio Idea di Via Sisto V, 11a. In essa si potrà ammirare “un percorso di vere e proprie opere fotografiche di ricerca di luoghi, persone e dettagli architettonici che restituiscono storie ed emozioni”. La scelta stilistica è dominata dal bianco e nero, con l’utilizzo di materiali e processi di lavorazione che rendono ogni pezzo unico.
Tra i lavori esposti il ciclo “Arte in ombre” del 1999, nove stampe certificate che ritraggono statue e monumenti di Latina con un’osservazione ravvicinata che evidenzia rotondità, sfumature e dettagli altrimenti impossibili da vedere. All’epoca, grazie a un braccio idraulico solitamente usato per cambiare le lampadine dei lampioni messo a disposizione dall'Amministrazione comunale, i fotografi Martino Cusano e Daniele Patriarca nelle ore notturne potettero avvicinarsi ai diversi gruppi marmorei e scattarono in bianco e nero. All’epoca Cusano e Patriarca avevano uno studio fotografico nella centralissima Piazza San Marco.
 “L'idea nacque dal desiderio di mostrare particolari con una prospettiva alternativa - spiega Vincenzo Scozzarella, storico dell’arte, che domani sarà presente all’inaugurazione -: dettagli utili per poter narrare, e che sono essi stessi strumento di conoscenza”. E ci sarà anche lo splendido ciclo “Salire” del 2002.
Martino Cusano, classe 1965, si occupa di fotografia, arte e comunicazione, ed è impegnato nella 'fine art' (tecnica di stampa fotografica che produce opere d’arte di altissima qualità, caratterizzate da materiali pregiati, inchiostri durevoli e tecniche di stampa avanzate), con installazioni fisse e temporanee. Tra le sue passioni, la creazione di sistemi luminosi. Le sue immagini - si legge nelle note biografiche dell’autore - riflettono influenze di maestri come August Sander, Hiroshi Sugimoto, Federico Fellini e Alfred Hitchcock, che ritroviamo nella profondità interiore della ritrattistica, in un ermetismo denso di espressioni simboliche, nello ‘chapiteaux’ in cui fa muovere l’umano, nell’attenzione prestata ai dettagli e all’interazione degli spazi. È  stato spesso definito fotografo concettuale, sia in riferimento all’originaria e ancora attuale missione di “raccontare l’uomo sul palcoscenico della vita”, sia nell’ambito del suo ruolo di interlocutore per progetti di architettura e interior design, rappresentati mediante le sue narrazioni visuali.

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