Il fatto
25.04.2025 - 10:00
La Casa di cura «Sorriso sulMare» di Formia di proprietà dell’Istituto Chirurgico «Salus srl» di Roma ha avviato la procedura di licenziamento collettivo di 13 dipendenti sul totale di 79, «a causa della persistente situazione di crisi in cui si trova l’azienda». Secondo quanto comunicato dall’amministratrice Iolanda Sarra all’Ispettorato del lavoro di Latina, alla Regione Lazio e ai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, detta «crisi comporta, nell’ambito del piano di ristrutturazione, al necessità di ridurre i costi aziendali, intervenendo sul costo del lavoro al fine di adeguare l’organico aziendale ai volumi di fatturato stabiliti dal budget regionale assegnato per lo svolgimento dell’attività autorizzata e accreditata» presso il servizio sanitario della Regione Lazio. La struttura denominata Sorriso sul Mare è una delle ultime realtà present sul territorio in grado di offrire cure psichiatriche di diversa intensità e infatti è articolata al suo interno in diverse sotto strutture in baso alla gravità delle patologie. In totale i posti disponibili sono 90, di cui 20 in assistenza psichiatrica h24. Oltre ai licenziamenti dei dipendenti in esubero con contratto a tempo indeterminato non saranno rinnovati alla scadenza i cinque contratti a tempo determinato; si tratta di infermieri, educatori e Oss. I problemi finanziari alla base di questa decisione che rischia di impattare sull’economia locale, già moolto fragile, vengono spiegati nel dettaglio nel documento inviato all’Ispettorato. In specie la crisi aziendale deriva «dallo squilibrio tra il fatturato e i costi, connesso al mancato adeguamento delle tariffe di remunerazione, invariate dal 2009». In altri termini la sanità pubblica regionale ha smesso di investire sull’assistenza dei malati psichiatrici. C’è poi il paragrafo delle scelte interne, con questo piano di esuberi si va incontro ad una diversa organizzazione affidando completamente i processi operativi alla teconologia e infatti il maggior numero di persone licenziate non è personale medico ma amministrativo. Il contributo pubblico per questa clinica è stato di poco meno di 4,2 milioni di euro nel 2024, somma praticamente identica a quelle del 2023 e 2022, mentre nel 2021 era di poco meno di 4 milioni di euro e lo stesso nel 2020. Con il personale si scende alla soglia minima obbligatoria prevista dai protocolli regionali per questo tipo di cura e assistenza ai fini dell’accreditamento. Si attende nei prossimi giorni un incontro in Regione e potrebbe essere l’ultima chance per provare a fare alzare il contributo dell’accreditamento, così da poter salvare almeno alcuni dei posti di lavoro, ma resta sempre la decisione della società di tagliare sui dipendenti addetti ai servizi amministrativi che vengono del tutto esternalizzati e comunque spostati da Formia. La «Sorriso sul mare» era nata come casa di cura neuropsichiatrica ed è stata poi riconvertita in struttura residenziale psichiatrica. L’ultimo accreditamento è stato varato nel 2025.
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