Il caso
19.04.2024 - 09:30
Liliane Murekatete
La parola ai giudici della Corte di Cassazione. Liliane Murekatete, moglie del deputato Soumahoro, agli arresti domiciliari per l’inchiesta sullo scandalo Karibu, ha impugnato il diniego del Tribunale del Riesame in merito alle esigenze cautelari (è agli arresti domiciliari) relative all’operazione condotta dalla Guardia di Finanza lo scorso ottobre. E’ stato l’avvocato Lorenzo Borrè che assiste la donna, ad intraprendere l’azione giudiziaria e a presentare ricorso davanti ai giudici della Suprema Corte che sono in riserva e devono decidere.
Oltre al reato di auto riciclaggio in questa seconda tranche le altre accuse ipotizzate sono quelle di bancarotta e frode nelle pubbliche forniture. La difesa ha chiesto per la propria assistita l’annullamento e in sub ordine la sostituzione della misura cautelare emessa quasi sei mesi fa per l’insussistenza delle esigenze cautelari.
Non vi è il rischio di inquinamento delle prove e di recidiva, è quello che sostiene il legale di Liliane Murekatete. E’ questa l’ultima appendice della seconda inchiesta - condotta dai pm Andrea D’Angeli, Giuseppe Miliano, dal Procuratore Giuseppe de Falco - che aveva portato il gip Giuseppe Molfese ad emettere il provvedimento cautelare lo scorso ottobre. Anche al Riesame le accuse avevano retto e una volta depositate le motivazioni, Lady Soumahoro ha presentato ricorso. Intanto tra pochi giorni in Tribunale a Latina, il prossimo 23 aprile, davanti al giudice Simona Sergio è prevista l’udienza per il primo troncone dell’inchiesta sull’evasione fiscale quando nel dicembre del 2022 era stata emessa l’ordinanza dal gip e saranno ascoltati alcuni testimoni.
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