Il caso
22.04.2024 - 10:30
Torna in aula oggi, il processo per la presunta violenza sessuale che si sarebbe consumata a Priverno a cavallo tra il 1 e il 2 novembre scorsi. Il condizionale nella descrizione dei fatti avvenuti, così come fino ad ora sono stati appresi, appare d’obbligo per dei dubbi emersi in Tribunale. Dopo il rinvio dello scorso marzo, per permettere le operazioni peritali, così come richiesto dall’avvocato difensore dell’imputato Maria Antonietta Cestra al Giudice per le Indagini Preliminari Laura Morselli e dopo che la stessa perizia, effettuata dal dottor Milano, è stata depositata e analizzata nell’udienza scorsa, è risultato che l’imputato è semi infermo di mente.
Il Pubblico Ministero ha quindi richiesto l’incidente probatorio nel corso del quale l’avvocato Cestra è convinta di riuscire a smontare l’impianto accusatorio a carico del suo assistito. Una convinzione che deriva dal risultato della perizia così come da quanto emerge dai referti dell’Ospedale Santa Maria Goretti dove la vittima si presentò l’indomani rispetto ai fatti narrati. A dire il vero, proprio il fatto che dal Pronto Soccorso del nosocomio del capoluogo, dopo aver visitato la donna di Priverno, non fosse scattato il codice rosso che è quello che si attiva automaticamente quando i sanitari si imbattono in segni che possono richiamare una violenza sessuale subita, aveva destato qualche perplessità. La denuncia dei fatti venne esposta dalla stessa donna, solo dopo essere rientrata a Priverno.
Il caso ebbe un grande clamore mediatico non solo a Priverno ma anche a livello nazionale visto che la donna, dopo la deposizione fatta presso la Caserma dei Carabinieri di Priverno, il giorno dopo rispetto ai fatti narrati, denunciò la violenza subita con un lungo e dettagliato post su Facebook. La donna raccontò di aver accettato un passaggio in motorino dal giovane che già conosceva. Proprio il giovane, anziché portarla a casa, l’avrebbe condotta però in un casolare disabitato e qui l’avrebbe percossa e violentata ripetutamente prima che la vittima riuscisse a fuggire nuda nei campi.
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