Cerca

Il caso

Omicidio nel vivaio, niente abbreviato per Di Girolamo

La Procura contesta la premeditazione. I familiari si sono costituiti parte civile

Omicidio nel vivaio, niente abbreviato per Di Girolamo

In aula non era presente. Ha rinunciato a comparire. E’ rimasto in carcere Riccardo Di Girolamo, 35 anni, operaio, autore dell’omicidio avvenuto il 13 aprile del 2023 nel vivaio a Borgo San Donato quando aveva freddato Marco Gianni, allenatore di pallamano, imprenditore agricolo. Era il nuovo compagno della sua ex moglie.


Ieri mattina - davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Molfese - si è svolto il primo atto e la difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Fabrizio Cassoni, ha chiesto il rito abbreviato (un giudizio previsto dal codice che prevede la riduzione di un terzo della pena). Alla luce della contestazione dell’aggravante della premeditazione, il rito speciale è stato respinto. Il processo con la prima udienza inizierà il 4 giugno davanti alla Corte d’Assise di Latina. I familiari della vittima assistiti dall’avvocato Giamila Dezio, si sono costituiti parte civile.

Nel corso delle indagini preliminari il Tribunale del Riesame aveva escluso l’aggravante della premeditazione contestata invece dal pubblico ministero Daria Monsurrò, titolare del fascicolo che aveva chiesto ipotizzando questa aggravante nella richiesta di giudizio immediato. Nei confronti di Di Girolamo l’accusa è quella di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Nelle motivazioni del Riesame i giudici avevano messo in evidenza l’incapacità di contenere i propri impulsi da parte dell’imputato e avevano ritenuto quella del carcere la misura cautelare più adeguata per le gravissime condotte contestate.

Secondo la ricostruzione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Latina che si erano occupati delle indagini, Di Girolamo aveva maturato un profondo rancore nei confronti della vittima e la sua sarebbe stata una vendetta pianificata utilizzando due armi: ha aperto il fuoco con i fucili, il primo mentre era in auto e il secondo impugnando un’altra arma e ha sparato di nuovo. Di Girolamo era stato arrestato subito dopo dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina.
Il movente è stata la gelosia.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione