Il fatto
23.05.2024 - 12:00
Un’ordinanza sindacale, peraltro attesa per via della pericolosità della situazione venutasi a creare dopo il crollo di lunedi sera, ha disposto, a Ponza, l’interdizione totale, per trenta giorni, dell’area interessata dalla frana e la chiusura immediata del tratto delle rampe di scale che conducono al mare in località Calafonte, nella parte occidentale dell’isola che guarda verso Palmarola.
Il provvedimento è stato adottato, come si ricorderà, per via del crollo del costone roccioso che sovrasta la sottostante spiaggia, con i massi che sono finiti addosso a tre barche tirate in secco ma che, fortunatamente, hanno risparmiato persone o altre cose. La decisione del sindaco Francesco Ambrosino, che ha costantemente monitorato la situazione, avvalendosi della consulenza di tecnici e lavorando in stretta collaborazione con i responsabili della Regione Lazio, ha, per ora una valenza di trenta giorni, periodo che serve, in questa prima fase, per assumere ulteriori e più puntuali determinazioni una volta acquisiti gli esiti dei disposti accertamenti.
“La situazione generatasi –evidenzia l’ordinanza- non favorisce condizioni di sicurezza del sito, attesa l’evenienza che possano verificarsi nuove situazioni pregiudizievoli per il territorio, con grave pericolo per la pubblica incolumità”. Per buona sorte di tutti, il crollo non ha comportato bilanci di vite umane unicamente perché il periodo in cui è avvenuto non incoraggiava le persone a recarsi a mare, ma se il fatto si fosse verificato quando la spiaggia registra l’abituale pienone di bagnanti, perché Calafonte è il maggiore sbocco a mare della gente che vive nella zona di Calacaparra, l’episodio avrebbe avuto ben altra portata in termini di tragiche conseguenze.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione