Il caso
09.06.2024 - 21:15
Ha tre figli, la più grande 20 anni, il più piccolo 10. Ha un marito conosciuto giovanissima, da ragazzina, 20 anni. Da sei anni non ha più notizie di lui, dopo che in un tentativo di attraversare l’Adriatico in moto d’acqua, è sparito nel nulla. A distanza di sei anni però, «sono allo stesso tempo rinata e morta di nuovo» quando al citofono tra persone le hanno chiesto di identificare un soggetto ripreso in un video. «Non mi hanno detto nulla, dove fosse stato girato, quando. Ho capito che almeno uno era un appartenente all’Arma dei Carabinieri. Mi hanno detto che a seguito della denuncia che avevo sporto, dovevo riconoscere il soggetto ripreso. A sei anni da quel maledetto viaggio disperato che forse mio marito Imeraj Ksandros non ha nemmeno iniziato perché probabilmente catturato da qualcuno, mi sono ritrovata davanti le immagini di lui. Era lui. Occhi, volto, tatuaggi, cicatrici. Era il padre dei miei tre figli. Un misto di emozioni che in pochi minuti però, hanno lasciato spazio al terrore di non sapere nulla. Quando era stato girato e dove? Ho un sospetto: la possibilità che si tratti di una ripresa fatta in Slovenia. Comunque, appena i tre soggetti sono andati via con la promessa che mi avrebbero fatto sapere qualcosa di più appena possibile, ho chiamato il mio avvocato. Lui ha presentato il giorno stesso una richiesta al Dap, il Dipartimento penitenziario chiedendo se mio marito fosse detenuto in qualche struttura italiana. Il Dap, nemmeno io ci credevo, ha risposto in un giorno. Imeraj non è detenuto in Italia. E allora dov’é?».
Stefania l’abbiamo raggiunta al telefono ieri pomeriggio. Ci ha confermato che quella visita e la richiesta di identificare il marito l’ha scaraventata in un vortice di terrore, di timore. «Rivivo quelle stesse sensazioni, ma soprattutto le rivivono i miei figli. Devo avere delle certezze che al momento, tranne il Dap ci dà. Sono preoccupata perché Imeraj in quel video che lo ritrae in una stanza bianca, era visibilmente in difficoltà, non stava bene, forse era stato picchiato. L’avvocato, ha presentato una richiesta all’Interpol ieri, attendiamo qualche informazione per la prossima settimana».
Stefania ci racconta di come sia nato l’amore con il marito da ragazzina. «E’ stato il primo amore, quello vero, della mia vita. Poi il caso ha voluto che lui si trovasse a dover attraversare il mare». Imeraj era sottoposto ad una misura cautelare che aveva violato, e forse per scampare alla detenzione in carcere era tornato in Albania. Poi la decisione di provare a tornare dalla moglie e dai figli, ma la sua moto d’acqua è stata ritrovata a Budva, in Montenegro. Da allora nessuna notizia. Una ferita ancora viva che però, forse, cominciava a essere meno pulsante nella vita quotidiana di questa famiglia che ad Artena è arrivata da poco, prima viveva a Genzano. Adesso quella ferita è tornata a riaprirsi con tutto il dolore e l’ansia che si porta dietro. L’assenza di informazioni accresce il dolore: «Sì, il Dap ci ha risposto subito, ora aspettiamo l’Interpol». Stefania non lo dice chiaramente, ma sembra temere per la vita del suo amore che nel video non era in buone condizioni fisiche: «Date una risposta a me e soprattutto ai miei figli che da sei anni sono senza un padre e ora sanno che è vivo e che si trova da qualche parte in condizioni precarie». Si attendono risposte.
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