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I retroscena

Mafia apriliana, anche Madaffari poteva morire se toccava Forniti

La folle idea di un attentato all’uomo che ha avuto un ruolo di vertice nella locale di Anzio

Mafia apriliana, anche Madaffari poteva morire se toccava Forniti

Un uomo di spicco della ndrangheta radicata a sud di Roma avrebbe potuto morire. Ammazzato dagli uomini e soprattutto dalle donne di casa Forniti. Lo rivela, tra i molti altri dettagli di questa storia, ancora l’ordinanza con cui il gip di Roma ha applicato le misure cautelari la scorsa settimana. E lo fa a proposito di Yesenia Forniti, che non ha precedenti ma che emerge come più che consapevole del ruolo del padre, e insieme alla madre Monica Montenero si preoccupa di mantenere il livello di autorevolezza criminale dei Forniti anche quando il capofamiglia è detenuto, quindi assente dalla scena principale. Scrive il gip nell’ordinanza che «quando progetta insieme al padre e al compagno un attentato per vendetta nei confronti di Madaffari, proferisce frasi agghiaccianti... che ne rendono plasticamente evidente lo spessore criminale».

Le frasi sono queste: «dio però!.. sarebbe fico al mometo eh, una cosa full! Ta! Ta! Ta! (ride e mima il rumore di un’arma)». Dunque la tutela da scalate esterne per questa ragazza, e in generale per tutta la famiglia, era qualcosa che andava al di sopra di tutto, anche del «potere» e della pericolosità di chi provava solo ad ipotizzarla quella concorrenza. Per capire il livello dello scontro, Giacomo Madaffari è ritenuto nei procedimenti sulla mafia di Anzio e Nettuno una pedina di vertice di quella che è stata definita la locale di ‘ndrangheta Madaffari-Perronace-Gallace. Il rapporto tra Patrizio Forniti e Giacomo Madaffari è anche inserito, ai fini della conoscenza, in diversi passaggi del processo «Tritone» in corso davanti al Tribunale di Velletri per accertare le responsabilità della cosca che se la comandava sul litorale.

E d’altro canto ci sono plurimi elementi per dire che Forniti era in grado di trattare con altre organizzazioni di spessore criminale elevato. In qualche modo è un assunto che viene anche dal passato. Infatti «Fomiti, arrestato fra l'altro a Liegi per traffico internazionale di stupefacenti, nonché legato in particolare ad Agazio Gallace, Salvatore Siani e Giacomo Madaffari, tutti esponenti della predetta cosca, risulta essere stato dipendente nel 2010 della società Spazio Food Uno spa e della Selection Cars srl, società gravitanti nell'orbita dei Gangemi». Il dettaglio relativo alla ipotesi di attentato in qualche modo stride rispetto alla narrazione di un rapporto amicale tra Madaffari e Forniti, tanto che il primo rivelò al secondo la esistenza di cimici installate dalla polizia giudiziaria nei pressi della sua abitazione e di stare quindi attento perché era «sotto osservazione». Ma neppure l’amicizia poteva intralciare lo status di potente della criminalità locale,

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