Il fatto
04.09.2024 - 10:30
È passato con la minicar sopra una pozzanghera e probabilmente si è accorto solo dopo di aver bagnato diverse persone che in quel momento stavano camminando lungo la strada. Ma quando è tornato indietro per chiedere scusa, si è visto accerchiato da quel gruppo di persone, e la situazione è degenerata in un episodio di tensione che ha richiesto l’intervento della Polizia. Il fatto è avvenuto nelle scorse giornate intorno alle 21, lungo Via Nigra. Un minorenne del posto, alla guida di una mini car stava percorrendo la strada in compagnia della sua fidanzata.
I due stavano dirigendosi verso il centro quando, il giovane ha attraversato accidentalmente una pozzanghera, provocando una spruzzata d’acqua che ha colpito alcuni passanti, un gruppo di cittadini stranieri composto da tre donne, tre uomini e alcuni bambini. Resosi conto di aver bagnato quelle persone, il ragazzo ha deciso di fare inversione e tornare sui suoi passi per scusarsi. Ma il gruppo, visibilmente irritato per l’incidente, sarebbe stato poco incline a fare la pace. Uno degli uomini, mentre teneva in braccio un bambino, si è piazzato di fronte all’auto. Nonostante i ripetuti tentativi di scusarsi, la situazione è presto sfuggita di mano. Una delle donne si è avvicinata al lato guida e ha cercato di aprire lo sportello dell’auto.
Non riuscendo nell’intento a causa delle sicure inserite, ha finito per danneggiare la portiera, strappando via la maniglia. Così sentendosi minacciato, il giovane ha detto che avrebbe chiamato la polizia e poi è sceso dall’auto, assicurandosi prima di bloccarla con la chiusura centralizzata per proteggere la sua fidanzata rimasta all’interno. Una volta fuori dal veicolo, il gruppo ha continuato a gridare contro di lui, così ha effettuato la chiamata al 112.
Una volta presa la linea, il gruppo si è allontanato da via Nigra. Alla scena hanno assistito anche due persone che a bordo di una Peugeot stavano percorrendo la strada del centro. Sul posto poco dopo è sopraggiunta una volante della Polizia di Stato che nelle ore successive ha raccolto la denuncia del giovane e dei suoi genitori.
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