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Il caso

Sei anni per le coltellate al medico

Con un cacciavite ferì gravemente un radiologo, accusato di tentato omicidio ieri la condanna a sei anni e mezzo di reclusione

Il cerchio magico degli incarichi

Lo aveva ferito con un cacciavite. Una serie di colpi e fendenti che avevano raggiunto il medico radiologo all’addome e al collo. Un’aggressione violenta e potenzialmente letale. La vittima era riuscita a risalire in casa e a chiedere aiuto ai familiari. Trasferita al pronto soccorso le sue condizioni sono precipitate. Era stata trasferita dal pronto soccorso di Aprilia all’ospedale dei Castelli dove è rimasto in coma e in prognosi riservata a lungo.


Ieri il Collegio penale del Tribunale di Latina ha deciso di condannare Elbarakawi Amir Mohamed Hussein Elwan a sei anni e sei mesi di reclusione.
Si è chiuso quindi con una condanna il processo di primo grado a carico di un 45enne immigrato dall’Egitto che nel novembre scorso ha ferito quasi uccidendolo, un suo “amico”, un medico radiologo che prestava servizio sia presso l’ambulatorio Centro Sana, sia presso la clinica di Pomezia.


Un’aggressione avvenuta sotto all’abitazione della vittima che, a quanto sembra, da tempo cercava di aiutare il suo aggressore. L’immigrato infatti, aveva lasciato l’abitazione di famiglia, da qualche tempo sembra che dormisse in strada, forse in auto. E il medico che lo conosceva, in qualche occasione si era offerto di dargli una mano.
Quella sera di novembre, i due si sarebbero incontrati sotto casa del radiologo. Il motivo scatenante della lite al momento non è assolutamente chiaro. L’imputato inizialmente avrebbe anche riferito di essersi difeso dall’aggressione, che poi è finita con il ferimento del suo presunto aggressore. Dopo il ferimento il 45enne egiziano è sparito dai radar. Non si sarebbe propriamente nascosto, ma il fatto di non avere una dimora fissa, di non avere contatti con i familiari, ha reso le operazioni di rintraccio più difficili. Le ricerche da parte dei Carabinieri del Reparto territoriale di Aprilia però, alla fine hanno portato al suo arresto. Da allora è rinchiuso in carcere.

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