L'omicidio nel 1985
20.09.2024 - 10:00
Era stato condannato all’ergastolo, il carcere a vita, ma gli ultimi giorni della sua esistenza li ha trascorsi in un letto dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina il sessantenne Claudio Chinellato, morto nei giorni scorsi dopo la lunga malattia che ha accompagnato gli ultimi anni di detenzione nel carcere di Velletri, dove stava scontando la pena per l’omicidio, consumato in concorso con altri due uomini suoi coetanei, di Rossella Angelico, la studentessa del liceo Manzoni uccisa a 17 anni il 9 novembre 1985 dopo essersi rifiutata di consumare un rapporto sessuale. Dopo il decesso non c’è stata nessuna cerimonia religiosa, o almeno non in pubblico: mercoledì la salma di Claudio Chinellato ha ricevuto la benedizione direttamente nella camera mortuaria dell’ospedale prima della cremazione.
Il suo nome era balzato agli onori della cronaca, un’ultima volta, nel Natale del 2019, quando gli erano stati revocati i permessi premio concessi per trascorrere le festività in famiglia, perché non era stato trovato in casa dalla Polizia in occasione di un controllo.
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