L'operazione
09.10.2024 - 13:16
La Guardia di Finanza di Bologna ha concluso un'importante operazione contro la criminalità organizzata, culminata con l'arresto di alcuni individui e il deferimento di 16 persone accusate di essere coinvolte in un articolato sistema di riciclaggio di denaro. L’indagine è stata condotta con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), e ha visto la cooperazione di Eurojust, dell'Interpol tramite l'Unità I CAN ("Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta") e dei reparti della Guardia di Finanza di Venezia, Brescia, Roma, Napoli e Catanzaro. Le attività si sono estese anche a livello internazionale, con perquisizioni effettuate in diverse province italiane, tra cui Bologna, Padova, Mantova, Latina, Napoli e Crotone, e in Germania.
Tra i principali destinatari del provvedimento cautelare vi sono un imprenditore di origine calabrese, residente a Bologna, e una persona di origine campana, sospettata di essere collegata a organizzazioni camorristiche. Entrambi, insieme ad altri 14 soggetti, sono accusati di aver commesso numerosi reati, tra cui riciclaggio, usura, estorsione, malversazione di erogazioni pubbliche, trasferimento fraudolento di valori e reati in materia di stupefacenti. Alcuni di questi crimini sono stati aggravati dal cosiddetto "metodo mafioso". Le indagini, dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, hanno permesso di ricostruire come l'imprenditore calabrese abbia ottenuto, nel tempo, finanziamenti sospetti da parte di soggetti pregiudicati vicini a organizzazioni camorristiche e 'ndranghetiste.
I prestiti ricevuti, talvolta erogati in contanti e altre volte tramite operazioni finanziarie tracciabili, venivano poi reinvestiti nell'acquisizione di società, immobili e beni di lusso. Gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna hanno documentato come il denaro venisse riciclato attraverso un complesso sistema di fatture false, emesse da imprenditori locali per operazioni inesistenti. L'indagine ha anche evidenziato una notevole sproporzione tra il patrimonio dell'imprenditore calabrese e le sue fonti di reddito dichiarate. A seguito di queste scoperte, è stato disposto il sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro, inclusi immobili, quote societarie e attività commerciali, tra cui rinomati locali di ristorazione e intrattenimento situati nel centro storico di Bologna.
Le operazioni di perquisizione e sequestro sono state condotte con il supporto di unità cinofile antidroga e, grazie alla presenza delle unità "Anti Terrorismo - Pronto Impiego" della Guardia di Finanza, è stata garantita la massima sicurezza. In parallelo, le autorità tedesche hanno eseguito perquisizioni coordinate in Germania, in collaborazione con l'Interpol.
Questa operazione rappresenta un duro colpo alla criminalità organizzata, che spesso tenta di infiltrarsi nel tessuto economico legale attraverso il riciclaggio di proventi illeciti. La Guardia di Finanza, con il suo costante impegno nel contrastare tali fenomeni, ha dimostrato ancora una volta l'importanza di proteggere il libero mercato e tutelare le imprese e i cittadini onesti. Il sequestro dei beni per un valore di oltre 2 milioni di euro mette in evidenza l'efficacia delle misure adottate dalle autorità per colpire le risorse economiche delle organizzazioni criminali, riducendone la capacità di operare e di influenzare l'economia legale.
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