Cerca

Il caso

Estorsione per il debito: dai ruoli alle minacce

I risvolti dell’inchiesta che ha portato all’arresto del 44enne Francesco Protani: a lui il compito di recuperare i crediti

Estorsione per il debito: dai ruoli alle minacce

Dal debito alle minacce. Nelle carte dell’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e coordinata dalla Dda, il gip del Tribunale di Roma, ha messo in rilievo i ruoli dei presunti responsabili, tra cui quello di Francesco Protani: 44 anni, nato a Latina, domiciliato a Priverno, destinatario anche lui del provvedimento restrittivo e finito in carcere. Il magistrato ha sottolineato l’estraneità ai contesti criminali legati ai clan della Campania del 44enne.


Millantava questa appartenenza ma non era così ha ribadito il magistrato. Gli approfondimenti investigativi hanno sconfessato qualsiasi contiguità dell’indagato con i clan.
Protani è ritenuto dagli investigatori l’uomo che recuperava i crediti nei confronti dei fornitori inadempienti. Le modalità sono state ricostruite dai Carabinieri: tutto questo avveniva tramite le minacce o la violenza. Al centro dell’inchiesta il suicidio di un imprenditore di Guidonia che si era tolto la vita il primo marzo del 2023.

Era stato trovato impiccato nella sua auto. L’uomo aveva denunciato le pressioni ricevute dai quattro arrestati e di essere stato costretto anche a firmare un documento dove si accollava un debito. La Dda ha contestato l’aggravante del metodo mafioso perchè gli indagati hanno evocato il coinvolgimento di soggetti appartenenti alla ‘ndrangheta e la contiguità ad altri ambienti della criminalità organizzata, ingenerando in questo modo nella persona offesa, un forte assoggettamento e il pericolo di fronteggiare un gruppo criminale mafioso invece che un gruppo criminale comune. Questi episodi sono avvenuti tra il dicembre del 2022 e gennaio del 2023.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione