Oggi pomeriggio
16.12.2024 - 10:30
Si svolgeranno oggi pomeriggio alle 16 presso la chiesa di Sant’Erasmo, a Formia, città di cui era originario, i funerali di padre Luigi Donati, 64 anni, sacerdote dell’ordine passionista, che era rimasto vittima, il 2 novembre scorso, di un incidente stradale nel tratto di strada che collega il paese di Pastena, dove svolgeva il compito di parroco, alle sue rinomate grotte. Padre Luigi è spirato più di un mese dopo quel tragico incidente, presso la struttura ospedaliera Umberto I di Roma, dove era ricoverato dal 3 novembre. La notizia si è diffusa immediatamente, sollevando un’ondata di grande commozione a Formia, sua città natale, oltre che a Pico, Falvaterra e Pastena, dove era stato parroco negli ultimi anni, e, soprattutto, a Itri, presso la cui comunità dei Passionisti alloggiava, facendo il pendolare con i centri ciociari, e dove aveva trascorso un decennio, lasciando un ricordo tanto indelebile per la sua feconda azione pastorale che aveva attirato soprattutto tantissimi giovani. Del suo intenso impegno religioso, cui fa riferimento il profilo biografico tracciato da padre Antonio Rungi, superiore della Comunità dell’Ordine di San Paolo della Croce che ha sede a Itri, si ricorda l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 12 febbraio 1994 a Paliano, dopo la quale fu subito inserito nell’ambito dei servizi alla comunità provinciale dell’allora provincia religiosa dell’Addolorata, comprendente il Lazio Sud e Campania. Primo importante compito assegnatogli fu quello di segretario provinciale nel quadriennio 1994-98. Di seguito fu nominato superiore e parroco della Badia di Ceccano prima del trasferimento a Itri, con le funzioni di parroco e di vice superiore della comunità passionista. Fu anche superiore e parroco del Convento e Chiesa di San Giuseppe Artigiano in Mondragone prima della definitivo trasferimento per l’azione pastorale in Ciociaria. La cerimonia funebre sarà presieduta dall’arcivescovo di Gaeta, Luigi Vari, che lo ricorderà anche come l’ultimo passionista alla guida di una chiesa parrocchiale a Itri. Si tratta di una figura religiosa che ha dato tantissimo sia alla «sua» comunità, nel sud pontino che a quella in Ciociaria. Per tutta la durata del suo ricovero a Roma la Chiesa locale non ha mai smesso di pregare ma purtroppo le molte ferite riportate a seguito dell’incidente sono risultate estremamente gravi, insuperabili. Il ricordo del sacerdote non è solo quello di una figura essenziale per la Chiesa locale ma anche di un uomo che ha lasciato un’impronta sociale, comunitaria che non si potrà cancellare.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione