Cerca

Il fatto

Dormitorio al Colosseo, pronti gli esposti

I residenti della zona non si fermeranno al sit-in e annunciano altre azioni tra cui denunce e l’interessamento del Prefetto

Dormitorio al Colosseo, pronti gli esposti

A due mesi dal suo allestimento si fa sempre più incandescente la situazione del dormitorio invernale al Colosseo e della sua coesistenza in un quartiere già gravato in passato da criticità sociali importanti.

Venerdì il sit-in dei residenti nello spiazzo davanti alla struttura che ha un ingresso indipendente dal lato del piazzale di Eurospin e Italcarni, è solo una delle azioni che molte famiglie stanno portando avanti per sensibilizzare la città sulla situazione che stanno vivendo. L’altra sarà la richiesta di un incontro in prefettura da parte dei condomini,  che non si sentono più tutelati sotto il profilo della sicurezza e che già avevano scritto tramite l’amministratore Federico Di Muro al Prefetto via Pec il 20 dicembre scorso.

Eppure quando fu allestita la struttura da Astrolabio e inaugurata l’amministrazione promisero l’attivazione di un vero e proprio presidio di sicurezza e legalità, con la presenza di Croce Rossa, Protezione civile, vigili urbani, polizia e carabinieri. Ad oggi però la situazione è ben diversa da quella prospettata: l’area si sta trasformando in un ghetto, i residenti hanno trovato siringhe abbandonate. le attività stanno perdendo clienti e le famiglie hanno paura a girare nel quartiere.

Il presidente del comitato spontaneo ha così spiegato nel sit-in: «Alla fine di novembre a distanza di dieci giorni dallo sgombero di tutti i primi piani del Colosseo e degli uffici di proprietà dell’Inps siamo venuti a conoscenza dell’apertura del dormitorio comunale e oggi sappiamo che la proprietà di quei locali è del marito di un ex assessore e che all’inizio volevano creare un accesso al dormitorio dal lato residenziale. Ebbene, l’Astrolabio, la proprietà, il Comune: nessuno di loro ha contattato l’amministratore di noi condomini per informarci di quello che succedeva facendo tutto in silenzio. Abbiamo chiesto il 26 novembre spiegazione al Comune tramite una Pec e non è vero che non ci siamo fatti sentire: stanno strumentalizzando la povertà e il sociale, noi diciamo: sociale sì e inclusione sì ma con regole giuste. Il sindaco e l’assessore ai servizi sociali non si sono mai preoccupati di constatare come abbiano ridotto ad un ghetto questo quartiere e non sono mai scesi a parlare con i commercianti. Noi non voltiamo la faccia alla povertà e alla fragilità, sono loro che stanno voltando e spalle a una città intera».

I residenti spiegano che all’inizio hanno portato agli ospiti da mangiare e da vestire e sono stati fiduciosi in quello che era stato assicurato, che le persone accolte non sarebbero state ubriache o alterate dall’assunzione di sostanze, ma – dicono - così non è stato. «Questa è una emergenza sociale – spiegano ancora essendo pronti anche alla denuncia in Procura - il servizio del dormitorio finisce alle 9 e alle 9 e pochi minuti ritroviamo gli ospiti dentro il market qui vicino a comprarsi l’alcol, a rubare nei negozi, a bivaccare nei portoni e sui marciapiedi del quartiere. I commercianti vengono minacciati e i negozi hanno subìto gravi perdite. Il problema non è il dormitorio, ma la mancanza di controlli e di regole per gestire questa situazione».

Il Comune chiede il Comitato per l'ordine e la sicurezza

Il sindaco Matilde Celentano ha chiesto questa mattina al Prefetto Vittoria Ciaramella la convocazione urgente di un Comitato per l’ordine e la sicurezza per affrontare insieme ai vertici delle forze dell’ordine la vicenda del dormitorio invernale di via Bruxelles. Le ragioni che hanno indotto il Sindaco a coinvolgere la Prefettura poggiano sul fatto che il dormitorio invernale è un servizio distrettuale, che rappresenta quindi una risposta all’emergenza sociale che coinvolge gli altri comuni del distretto sociosanitario Latina 2, e cioè Sabaudia, Pontinia, Norma e Sermoneta, e che dunque nei momenti di criticità il Comune di Latina, capofila del distretto,  non può essere lasciato solo. A questo si aggiungono gli episodi di vandalismo che la scorsa notte hanno interessato l’auto del Pronto Intervento Sociale parcheggiata in prossimità del dormitorio, e le minacce rivolte ad alcuni operatori impegnati nella struttura.

«Ho già avuto modo di spiegare che comprendo le ragioni dei residenti del condominio che ospita il dormitorio - sottolinea il Sindaco di Latina - e che i disagi provocati dalla presenza di oltre cinquanta persone senzatetto non riguardano gli orari notturni, ma piuttosto l’intero arco della giornata quando gli ospiti della struttura si trattengono intorno al condominio creando bivacchi e a volte situazioni che possono compromettere la serenità dei residenti. E’ proprio per questa ragione che ritengo si imponga una presenza costante delle forze dell’ordine per presidiare il quartiere e garantire la sicurezza di tutti, da qui ai prossimi sessanta giorni che mancano alla chiusura del servizio di emergenza freddo e dunque alla chiusura del dormitorio invernale di via Bruxelles».

Il Prefetto ha preannunciato al Sindaco Celentano che il Comitato per l’Ordine pubblico e la sicurezza si terrà nella mattinata di martedì, e assicurato che l’attenzione sul caso del dormitorio sarà massima, perché trattandosi di un servizio pubblico irrinunciabile, merita di essere gestito in maniera collegiale e coordinata tra tutte le istituzioni.

«Faccio appello al buonsenso dei cittadini e dei residenti di via Bruxelles - insiste il Sindaco - affinché comprendano che è dovere di un’amministrazione offrire un tetto a chi vive condizioni di fragilità, e soprattutto invito la comunità a non prestare il fianco a chi cerca di speculare sui drammi e sulle difficoltà delle persone per attaccare l’amministrazione che sta facendo quello che deve. In ballo c’è l’immagine di una città intera, la nostra, e non può passare il messaggio che Latina sia una città intollerante e respingente, che non vuole sostenere lo sforzo di garantire un servizio che terminerà improrogabilmente il 31 marzo prossimo. Tantomeno ritengo accettabili i gravissimi episodi che si stanno verificando in via Bruxelles».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione