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Il fatto

Scandalo concorsi Asl, Esposito in aula: "Mai rivelate le domande dell'esame"

La testimonianza di un imputato del processo. I reati ipotizzati: corruzione, falso e rivelazione di segreto d’ufficio

Livelli essenziali di assistenza, la Asl di Latina migliora la qualità

«Non ho mai rivelato le domande ai candidati prima del concorso». Mario Graziano Esposito, uno degli imputati del processo per lo scandalo degli esami della Asl, lo ribadisce nella parte finale del suo esame. Ieri mattina in Tribunale ha ricostruito in maniera analitica cosa è successo in occasione dei due concorsi finiti sotto inchiesta del 2020. Ha parlato per quasi un’ora rispondendo alle domande del suo legale, l’avvocato Luca Guidetti e del Presidente del Collegio penale Mario La Rosa. «Ero dirigente amministrativo della Asl e mi occupavo delle procedure concorsuali, da maggio del 2018 mi sono occupato del reclutamento del personale», è stato il suo incipit. «Per quanto riguarda i quiz io non sapevo niente del sub appalto ad una società esterna e ho operato perchè soggetto autorizzato dalla Asl. Il mio direttore responsabile era Claudio Rainone ed era lui a chiedermi di occuparmi dei concorsi, il direttore generale Giorgio Casati premeva per portare a termine questi due concorsi aggregati con le altre Asl», ha ricordato. E ha aggiunto che per quanto riguarda l’apparato informatico dei quiz si è occupata un’altra società. In un altro passaggio ha sottolineato che: «I quiz non erano congrui, dovevano essere 451 e non 370 e inoltre avevo notato che c’erano risposte equivoche che potevano mettere in difficoltà i candidati». Ha chiuso la sua deposizione ribadendo di non aver fornito alcun aiuto a chi doveva sostenere l’esame. Gli imputati sono: Claudio Rainone, Mario Graziano Esposito, rispettivamente presidente e segretario della Commissione finita sotto inchiesta e l’ex segretario provinciale del Pd e parlamentare Claudio Moscardelli. I reati ipotizzati sono: corruzione, falso e rivelazione di segreto d’ufficio. Le indagini hanno accertato degli aiuti ricevuti soltanto da alcuni candidati come nell’esame per 23 posti da collaboratore amministrativo indetto tra le Asl di Latina, Frosinone e Viterbo. Le misure restrittive erano state emesse dal gip Giuseppe Cario nel 2021 ed erano state richieste dal pm Valerio De Luca che aveva accolto le risultanze investigative di Squadra Mobile e Guardia di Finanza. Il processo è stato rinviato al 19 giugno quando è previsto l’esame dell’ex segretario del Pd ed entro la fine del 2025 dovrebbe essere emessa la sentenza. Il cuore del processo gravita attorno ai suggerimenti e agli aiuti decisivi ricevuti soltanto da alcuni candidati come nell’esame per 23 posti da collaboratore amministrativo indetto tra le Asl di Latina, Frosinone e Viterbo. In questo caso il presidente di commissione ha rivelato gli argomenti dell’orale. Oltre a questa indagine si è concluso da quasi un anno l’altro troncone relativo a chi era stato indagato a piede libero.

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